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Koffi a VN: “In Primavera non ci sono solo Vlahovic e Montiel. Sono pronto per il salto”

Abbiamo avuto il piacere di intervistare il talento della Primavera Christian Koffi

Iacopo Nathan

Dopo la splendida vittoria in Coppa Italia per i ragazzi di Emiliano Bigica della Primavera della Fiorentina, e con un campionato che può ancora regalare gioie per i giovani viola, Violanews ha avuto il piacere di parlare in esclusiva con uno dei protagonisti del settore giovanile. Si tratta di Christian Koffi, esterno d’attacco francese classe 2000 a segno anche venerdì contro la Juventus. Il ragazzo, arrivato in estate dal Monaco, ha già iniziato a mettere in mostra il suo talento e suon di colpi e giocate d’alta classe.

Christian, sei il prototipo di giocatore della Fiorentina del futuro, giovane e di talento, come hai vissuto questo inizio in maglia viola?

“La mia esperienza a Firenze sta andando molto bene, sono molto contento. All’inizio, quando sono arrivato, avevo un po’ paura, perché mi sono trasferito in un nuovo paese, ma mi sono ambientato molto bene, e ho anche vinto una coppa Italia che è stata molto importante per tutti, da noi giocatori alla società ed ai tifosi. Sono molto contento a Firenze.”

Tu arrivi dal Monaco, dove hai debuttato in Youth League, com è cambiare realtà e trasferirsi a Firenze per giocare da protagonista?

“Il calcio è così, sempre in movimento. A Monaco è differente il calcio e la vita, però appena sono arrivato alla Fiorentina, il mister mi ha fatto capire di essere arrivato in un’altra cultura, e che la cosa più importante qui è onorare la maglia e la città, sempre.”

Sei arrivato alla Fiorentina quando il tuo contratto è scaduto, come mai hai scelto i viola, rifiutando altra proposte come quelle del Liverpool o della Roma?

“Per me la Fiorentina era la migliore opportunità, il miglior progetto sportivo in cui potessi trovarmi. Ho parlato con Fretias, che mi ha convinto subito e ho preferito venire a Firenze.”

Arrivando a Firenze ti sei trovato in una nuova nazione, ad affrontare varie difficoltà come una nuova lingua, come hai vissuto il tuo passaggio?

“All’inizio è stato difficile, però il calcio ci aiuta, perché in campo parliamo la stessa lingua, quella del pallone. Ho sempre capito gli altri quando parlavano, anche i primi momenti, ma all’inizio non è stato facile.”

Parliamo anche delle differenze del calcio italiano rispetto a quello francese, c’è stato qualche compagno che ti ha aiutato di più ad ambientarti?

“Tutti mi hanno aiutato fin da subito, soprattutto Simonti, che è il mio terzino sinistro, perché gioco sempre davanti  a lui, e giocando insieme mi ha aiutato molto. Però  tutti mi hanno dato una mano, anche perché sanno che sono un buon giocatore, e vogliono aiutarmi per essere sempre migliore e poter aiutare la squadra.”

C’è differenza tra i settori giovanili in Francia rispetto quelli italiani?

“Fisicamente in Italia è molto più duro, anche dal punto di visto tattico è più difficile giocare in Italia”

In campionato quest’anno hai giocato con continuità, e sei stato protagonista anche in Coppa, come è evoluto il tuo gioco, hai cambiato qualcosa?

“Mi sono impegnato per diventare più cattivo, più furbo e più attento. Quando non capisci tutto devi essere più sveglio degli altri per farti trovare pronto, e così ho fatto. Poi ho dovuto imparare a far andare via la palla più velocemente, perché in Italia picchiano (ride ndr).”

Francese, esterno d’attacco… viene facile il paragone con Mbappè, che tu hai conosciuto, il tuo sogno è diventare come lui?

“Sarebbe un sogno, per me Mbappè è un giocatore unico, quello che fa lui a 20 anni è incredibile. In campo è un fenomeno, fa delle cose da pazzi, tutti vorrebbero diventare come i più forti, quindi certo che mi piacerebbe. Voglio lavorare tanto per provare ad avvicinarmi.”

Quanto è importante per la tua generazione, in una Francia multiculturale, avere come simbolo del calcio un giocatore come Mbappè?

“Per noi è molto importante, sia dentro il calcio che fuori. Lui è riuscito a dimostrare a tutti che, pur essendo nelle giovanili, meritava spazio in prima squadra, ed è diventato un fenomeno. Ha fatto vedere a tutti che se un giocatore è pronto a 17, deve giocare già in prima squadra, e per noi è stato molto importante avere un riferimento come lui.”

Torniamo alla Fiorentina, arrivi quest’ estate, e dopo varie finali perse, riuscite ad alzare la Coppa Italia, che emozione è stata per te vincere un trofeo?

“Veramente eccezionale. Avevo perso una finale con il Monaco, ma essere riuscito a vincere in Italia per me è più bello, perché è una nuova cultura, ed è bellissimo. Qui i tifosi amano molto il calcio, ci stanno sempre vicini, quando a Torino ho visto che c’erano anche dei tifosi della Fiorentina per me è stata una grande emozione. Sono molto contento per la squadra e per la città.”

Dopo i festeggiamenti, però, avete già rimesso la testa sul campionato, perché potete fare molto bene anche li. Credete di poter arrivare in fondo ?

“Siamo molto concentrati, ma dopo aver vinto la Coppa adesso tutti hanno gli occhi su di noi. In molti si sono accorti adesso che siamo una bellissima squadra, e altri si aspettano che vinceremo lo scudetto. Sarà molto difficile, perché ci sono altre squadre ben attrezzate, però noi siamo pronti per arrivare fino in fondo.”

La prima squadra della Fiorentina ha da poco cambiato allenatore, hai parlato con Montella?

“Mi sono allenato tre giorni con la prima squadra, e tutto è andato molto bene. Non ho ancora avuto la possibilità di parlare da solo con il mister, ma è sembrato subito una persona gentile e disponibile.”

Rimanendo sugli allenatori, quanto è stato importante per te Emiliano Bigica?

“Per me è la persona più importante che ci sia alla Fiorentina. Mi ha aiutato tantissimo fin dal primo giorno, da quando sono arrivato. Dentro allo spogliatoio lui è fondamentale, e lo ringrazierò per sempre.”

Tra i tuoi compagni di Primavera, alcuni stanno già vivendo il calcio “dei grandi”, Vlahovic, Montiel e Beloko, come è avere questi giocatori in Primavera?

“Sono molto felice per loro, perché sono bravi ragazzi, e bravi calciatori, che meritano di stare in prima squadra. Avere con noi tre giocatori così è molto bello, ma in Primavera ci sono almeno altri 4 giocatori che possono stare in prima squadra.”

Firenze ha conosciuto questi tre ragazzi la scorsa estate nel ritiro di Moena, ti senti pronto per andare in ritiro anche tu con la prima squadra a Luglio?

“Sincerante si, lo spero. Alla fine di questa stagione, credo che il mio percorso con le giovanili possa essere concluso, e vorrei passare alla prima squadra. Credo che sia il salto migliore per la mia carriera, e spero di iniziare da questa estate."

Preferiresti rimanere con la prima squadra della Fiorentina, o cercare una nuova esperienza che ti possa dare più continuità da subito?

“Spero con la Fiorentina, sono molto legato a questa società, poi cambiare una squadra e una città ogni 8 mesi non è bello. Poi sappiamo come va il calcio, ma voglio veramente rimanere a Firenze e alla Fiorentina per tanti anni.”

La tua caratteristica principale è quella di saper spaccare le partite con una giocata, è la tua risorsa migliore?

“Mi dicono questa cosa fin da quando sono piccolo, e mi piace. Tante volte devo ammettere con gioco una bella partita, ma mi basta un pallone buono, l’occasione giusta, e posso fare la differenza. Questa è la mia caratteristica, anche se devo fare molti più gol. Per il mio ruolo faccio troppi pochi gol."

Preferisci fare gol o assist?

“Prima ti avrei detto assist, non sono un giocatore che vuole sempre attaccare la partita a testa bassa, preferisco la bella giocata. Ma se voglio salire in prima squadra, devo imparare ad essere più concreto e cattivo, riuscendo a segnare di più.”

Come è il tuo rapporto con Firenze, com è vivere qui?

“La città mi piace veramente tanto, l’ho girata tanto con la mia mamma ed è bellissima. Prima di arrivare alla Fiorentina, dell’ Italia avevo visto solo il campo della Youth League di Roma, ora la sto scoprendo. Vivere a Firenze è fantastico.”

Per cosa vorresti essere ricordato?

“Devo dirti due cose, la prima è sicuramente la mia umiltà, poi spero per la mia carriera e i trofei che riuscirò a vincere. Il mio sogno più grande è vincere la Coppa del Mondo”