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Capezzi: “Il gol tra i professionisti? Una gioia. Berna? Un fratello per me”

Nella vita ci sono momenti in cui devi fare scelte importanti. Anche da giovane, anche quando la paura di sbagliare è più grande di te. Eppure, Leonardo Capezzi, diciannove anni …

Redazione VN

Nella vita ci sono momenti in cui devi fare scelte importanti. Anche da giovane, anche quando la paura di sbagliare è più grande di te. Eppure, Leonardo Capezzi, diciannove anni compiuti a marzo, fin qui ha sempre preso la strada giusta. Come quando, a fine mercato, ha accettato le lusinghe del Varese: dalla Fiorentina alla B, per crescere e tornare più forte. E il campo gli sta andando ragione. Due presenze, una da titolare ed un gol. Il primo fra i professionisti. Lui, che di mestiere fa il centrocampista, di reti ne ha viste realizzare parecchie: non è il suo lavoro. “E’ stata un’emozione unica per me che di solito devo fare altro… Ne guardo fare tanti, spero di farli fare, ma in prima persona ho vissuto poche volte questa gioia. Alla prima da titolare… tanta roba”: rivive così, per gianlucadimarzio.com, le emozioni del suo Varese-Trapani.

Minuto 47, il momentaneo 4-0 dei biancorossi lo firma lui. Un feeling già scoppiato, un gruppo che lo ha fatto sentire a casa: “Sono stato accolto molto bene, questo è uno spogliatoio che ti fa ambientare subito, come la società. Siamo una buona squadra, un mix di giovani ed esperti. Pensiamo partita dopo partita, cerchiamo solo di dare il meglio”. Poco meno di un mese, ed il suo allenatore stravede già per lui. Parole importanti, un rapporto che farà bene alla sua crescita: “Per adesso molto professionale, mi ha parlato i primi giorni, mi ha spiegato cosa chiede ai centrocampisti… Con me si sta comportando benissimo, come tutti: mi sta dando una grande mano, spero che da qui in avanti arrivi la continuità”. Da Bettinelli a Semplici, che lo allenava nella Primavera viola. Differenze? “Alla fine cambia solo il modulo, con entrambi tendiamo a provare sempre a giocare, a non buttare mai via il pallone. Per me è positivo, perché sono cresciuto con questo stile di gioco…”.

Ricerca del possesso di palla, come piace a Montella. Capezzi ha partecipato ai tre ritiri estivi della prima squadra, un’esperienza che lo ha fatto maturare e che ricorda così: “E’ stato splendido, allenarsi col mister e con grandi campioni è stata sicuramente una cosa positiva. Mi hanno permesso di crescere tanto, mi sono integrato sempre meglio anno dopo anno, sono migliorato ed ho potuto imparare molto”. Qualche maestro speciale? “Pasqual mi ha aiutato, mi è stato vicino… Anche Pizarro, Borja Valero e Aquilani, quelli nel mio ruolo: tutti straordinari e professionali”. Un ritiro, quello estivo, dove Leonardo ha potuto riabbracciare anche Federico Bernardeschi, che adesso sta vivendo la sua prima avventura in Serie A, con la maglia viola: “E’ bello ed emozionante vedere in A un ragazzo con cui fino ad un anno fa giocavo insieme. Fa capire che il suo è stato un percorso giusto. E lui ce l’ha messa tutta. Ho la fortuna di sentirmi tutti i giorni con Federico, abbiamo un rapporto stupendo: vederlo lì per me è come vedere un fratello maggiore”.

Un esempio da seguire anche per lui che ha scelto la B ed il Varese per crescere? “Quando esci dalla Primavera, hai bisogno di giocare con i grandi. Inizi la carriera vera, inizi a crescere. La Primavera ed il settore giovanile sono strade che ti indirizzano, sia a livello tecnico che umano, e che poi ti permettono di prendere la strada migliore”. Una strada che porta anche all’Under 21? “Magari, quello rimane un piccolo sogno… Ho fatto tutta la trafila nelle giovanili azzurre, sono esperienze uniche che ti danno una dimensione anche a livello internazionale. Speriamo di poter continuare su questa strada”.

Un percorso, quello in azzurro, che hai condiviso con Pierluigi Gollini, tuo compagno anche in viola… “Me lo ricordo come un ragazzo solare, bravissimo in porta. E lo sta dimostrando anche a livelli alti…”. Lui però scelse lo United, tu sei rimasto alla Fiorentina: “Sono felice di aver fatto il mio percorso a Firenze”. E desidera continuarlo: Varese per apprendere e far bene in B, affermarsi con i biancorossi per tornare alla base più forte. Il suo sogno, in fondo, è sempre tinto di viola. Intanto sta trovando continuità ed accumulando esperienza. Solo così, i sogni, si possono realizzare.