L’Associazione Italiana Calciatori annuncia che, stante il mancato riscontro scritto a quanto richiesto e concordato nel corso della riunione del Comitato Esecutivo del 6 ottobre, le calciatrici delle squadre di Serie A hanno manifestato la volontà di non disputare la 1ª giornata di campionato prevista per sabato 17 e domenica 18 ottobre prossimi, astenendosi dallo svolgimento della loro attività sportiva.
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Sciopero nel calcio femminile, il campionato non partirà sabato
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Dopo anni di parole e promesse mancate, il Calcio femminile in Italia è arrivato davvero al suo punto di svolta: o acquisisce nelle politiche federali pari dignità rispetto al calcio maschile e investimenti concreti come in altre nazioni europee, o si continuerà a parlare per i prossimi anni di un movimento che solo nel nostro paese rischia di rimanere indietro e di non avere quello sviluppo e quella crescita che merita. In poche parole, si tratterà dell'ennesima occasione sprecata.
Per questo l'AIC sostiene la protesta delle calciatrici di Serie A che hanno deciso di non scendere in campo sabato 17 e domenica 18 ottobre per conquistare quei "Punti" non più rinviabili: garantire al movimento nel suo complesso nuove certezze programmatiche che ne favoriscano lo sviluppo e la promozione nel nostro paese e ottenere per tutte le ragazze la necessaria tutela nello svolgimento della loro attività. Non è una protesta contro qualcuno, ma è una protesta per fare qualcosa di concreto in favore di tutte le componenti del movimento: calciatrici, tecnici e società. Non più "promesse di fare" che si perdono in un indefinito tempo futuro, ma fatti concreti e risposte visibili "adesso".
L'AIC ha dato la sua disponibilità per trovare un punto d'incontro con la FIGC in merito alle richieste delle calciatrici e martedì 6 ottobre, all'interno del Comitato Esecutivo riunito in Federazione, sembrava si fosse raggiunto un accordo di massima su alcuni punti (accordi pluriennali, Fondo di garanzia, risorse per il movimento), che potevano rappresentare un segnale concreto di svolta per tutto il movimento, l'inizio di un percorso in grado di soddisfare le richieste delle atlete. Abbiamo chiesto alla Federazione di mettere per iscritto gli accordi ipotizzati, ma a tutt'oggi nulla ci è pervenuto, se non dichiarazioni di intenti che, a fronte delle precise richieste delle calciatrici, non possono certo più bastare. È giunto il momento degli impegni formali e non delle dichiarazioni verbali per permettere al calcio femminile nel suo insieme di fare quel salto di qualità che invochiamo da tempo.
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