Su Stadio spazio anche al calcio femminile. «Allora ho deciso, smetto». Il tono è quasi timido, ma le parole escono chiare e scandite dalla voce nascosta dietro al muro di una carriera lunghissima, che ha fatto spesso da scudo alla sua vita. Patrizia Panico davvero poteva smettere quando voleva. Ha iniziato a far gol nel giardino della scuola, per una scommessa, per una contesa. Verona, Sassari le città dove ha lasciato un segno indelebile, dove ha vinto a ripetizione titoli e coppe. E poi ovviamente la Lazio, la grande Lazio, quella dei colori del cuore. Capitano dell’Italia per definizione. L’ultima stagione alla Fiorentina, stregata dal progetto viola, ci ha creduto ma si è dovuta ricredere. Allora ha deciso, smette e fa sul serio. Ma ricomincia qualcosa, presto sapremo cosa, perché come allora quando bambina su passi ancora incerti chiese al pallone di sostenerla, oggi viceversa il calcio non può, non dovrà fare a meno di Patrizia Panico.
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Patrizia Panico ha deciso: “Smetto”
L'asso del calcio femminile appende le scarpette al chiodo
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