Ai microfoni di Radio Bianconera, è intervenuto il tecnico della Fiorentina Women’s Antonio Cincotta sulla possibile ripresa dell'attività agonistica: "Ho fatto un’importate esperienza negli Stati Uniti e devo dire che il problema culturale c’è, ci sono delle differenze sul calcio femminile in Italia che vadano eliminate. Penso che il calcio femminile sia un bell’esempio di integrazione, ci sono tante donne e uomini che lavorano insieme. Per anni si è mantenuto il calcio femminile in uno stato di amatorialità totale, oggi parliamo di garanzie, di tutele, di ammortizzatori sociali e se lavori nel calcio femminile oggi è molto difficile ipotizzare un futuro. Non dobbiamo fermarci a ragionare su grandi club come Juventus, Fiorentina, Roma, Milan, Inter, il calcio femminile ha bisogno anche della sua base, del settore giovanile, e che almeno 15-18-20 squadre possano proiettarsi a un livello alto per fare sì che la Serie A e la Serie B siano campionati appetibili in termini di prestigio e di competitività".
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Cincotta pessimista: “Bell’esempio di integrazione, ma considerati dilettanti”
L'accusa di Antonio Cincotta della Fiorentina Women's
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