"Su Il Corriere della Sera leggiamo un articolo di fondo a cura di Massimo Gramellini, che racconta della vita odierna di Gabriel Omar Batistuta:
ex viola
L’insegnamento di Batistuta e l’Italia divisa sui social
'Il caffè di Massimo Gramellini' parla oggi dell'ex bomber viola
"L’ex scassinatore di reti Gabriel Batistuta ha un figlio ventenne che fa il commesso in una copisteria. Batigol potrebbe comodamente comprargli una macchina di lusso, ha dichiarato in un’intervista radiofonica, ma suo figlio non ne sarebbe felice a lungo, perché la felicità ha a che fare con la dignità e a dartela è ciò che ti guadagni da solo. Batistuta non è anglosassone come Sting o Bill Gates ed è probabile che i suoi sostanziosi risparmi li lascerà in eredità alla prole, invece che a qualche fondazione caritatevole. Però pretende che nel frattempo i figli imparino l’arte della fatica. Saranno sempre privilegiati, ma privilegiati che sgobbano. Non come certi figli di papà che, dopo studi svogliati e raccomandati, lavorano nella bottega di famiglia, spesso per finta. Scorrendo le reazioni sui social, in Italia sembrano fronteggiarsi due partiti, gli stessi che si fronteggiano su tutto il resto. Il primo inneggia al padre facoltoso che rinuncia a viziare l’erede per insegnargli a vivere. Il secondo contesta al figlio del ricco di avere tolto il posto a qualcun altro che ne avrebbe avuto più bisogno. Chi sostiene questa tesi riconosce al lavoro una mera funzione di stipendificio, negando che serva a realizzarsi come persona: per quello c’è il tempo libero. La posizione di Batistuta appare più nobile, ma la condizione perché rimanga tale è che il lavoro continui a esserci, nonostante i robot, e che continui a essere pagato, nonostante i mercati (e le tasse).
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