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Frey: “Ecco la mia top 11 viola. Futuro da allenatore solo a Firenze. Ovrebo? Platini ci disse…”

L'ex portiere in diretta con la Fiorentina

Redazione VN

Sebastien Frey, da ospitante a ospitato: il francese è intervenuto sul profilo Instagram della Fiorentina.

"Diciamo che sono stato il primo ad avere l'idea di rendere partecipe la gente che in queste settimane è chiusa in casa, come se fosse qui con noi a chiacchierare: li facciamo divertire, un modo per ringraziarli di averci sempre sostenuti. Rialti? Un grande giornalista e tifoso della Fiorentina, amava la sua squadra e per questo pretendeva il massimo da chi indossava la maglia viola.

La barba la feci quasi per ripicca, qualcuno mi disse che non avevo il coraggio e allora l'ho presa come una sfida. L'aeroporto di Firenze non ci ha mai aiutato più di tanto nelle nostre trasferte europee, mi ricordo che abbiamo dormito in trasferta a Bologna prima del 2-2 contro la Sampdoria.

Al 95% mi sento italiano, per me il calcio vero è la Serie A. Non rinnego le mie origini, ma l'Italia è la mia seconda casa e le sono sempre grato. Farò il giro dei Viola Club in Italia. La separazione dalla Fiorentina è un ricordo che non mi piace. Dopo l'infortunio procurato da Zalayeta non ero più io, poi parai contro la Lazio su Mudingayi e tornai davvero in me. Un'altra parata importante l'ho fatta col Lione, dove giocava Juninho Pernmbucano. Dal Mondiale 2002 hanno cominciato a fare questi palloni che volavano, io non riuscivo a vedere bene i movimenti di quella palla in aria e la presi all'ultimo. Sono cresciuto nella fase in cui si proibì di prendere la palla con le mani dopo un retropassaggio, cosa che ha responsabilizzato i portieri. Ora sono i primi attaccanti.

Io allenatore o parte dello staff? In questo momento ho altri progetti, chiaramente posticipati tutti all'anno prossimo... Se un giorno dovesse capitare, sarà a Firenze e basta. Se dovessi spostarmi con la famiglia, potrebbe essere soltanto a Firenze. L'acquisto di Ribery è stato il segnale per il nuovo progetto, come lo sono stati quelli di Frey e Toni ai nostri tempi. Giocatore fondamentale in campo e fuori, non mi sorprende che tutti stiano imparando da lui. Il buddismo? Anche questo risale al periodo post infortunio, avevo chiamato Baggio per chiedere consigli, e lui mi ha raccontato il suo percorso: mi sono sentito di approfondire.

L'Inter vincendo il Triplete ci ha vendicati del furto subito col Bayern. Noi possiamo dire a testa alta che non siamo stati inferiori. Platini è sceso negli spogliatoi e ci ha assicurato che avrebbe preso provvedimenti, ma non avrebbe mai potuto restituirci quello che ci era stato tolto.

Top 11 viola? Mi metto in porta. A sinistra Moreno Roggi, centrali Passarella e Astori (orgoglioso di inserirlo per tutto l'insieme, da capitano), a destra il mio amico Ujfausi. A centrocampo Borja Valero, Dunga e RuiCosta, che non può essere fuori da nessuna squadra viola. Davanti Antognoni con la 10, Mutu e Batistuta. Allenatore? Potrei dire Prandelli, ma vado con Terim.

Ho fatto anche l'undici per le cene di squadra: Lupatelli in porta, Vargas a sinistra, Gamberini e Dainelli centrali, ancora Ujfalusi a destra. Quattro di centrocampo con il tronista Semioli, Donadel, Gobbi e Pazzini un po' adattato. Davanti Toni e Mutu, due garanzie. Autista privato: Jorgensen. Allenatore: Malesani!

Perché Commisso mi ha fatto una buona impressione? Perché dà molto peso al passato della Fiorentina, questo gli fa onore. Il presente è importante così come il futuro, ma non bisogna mai dimenticare il passato".

https://www.violanews.com/esclusive/vn-la-lettera-alla-figc-alcune-precisazioni-non-ci-sono-17-societa-dubbiose-i-dettagli/

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