Virgili a VN: “Sveglia Matri!”

La Fiorentina ha battuto l'Udinese ed ha consolidato ancora una volta il quarto posto, anche grazie alla poca continuità dell'Inter. Tante le note positive, tra le negative c'è il fatto che Montella ha scelto di mandare in panchina Matri, certificando ancora una volta il pessimo momento di forma dell'attaccante. Violanews.com ha parlato di tutto questo insieme all'ex attaccante viola (e dell'Udinese) Giuseppe “Pecos Bill” Virgili.

Una vittoria molto importante per la classifica.

“Sì, ma a me l'Inter non fa proprio paura. Non mi faceva paura nemmeno quando ha vinto a Firenze ed anzi nelle due gare – tra andata e ritorno – ho visto una Fiorentina nettamente superiore. Non sempre il risultato è lo specchio dell'andamento di una gara, la Fiorentina ha gioco e intensità, l'Inter non ha niente”.

Tra le note positive ancora una volta Cuadrado.

“Giocatore determinante, non può fare il terzino però. Mi piange il cuore tutte le volte che lo vedo in quella posizione”.

Tra le note negative c'è Matri.

“Matri si deve svegliare, non ha più alibi. Deve fare di più”.

Come mai sta passando questo momento?

“Era partito benissimo, poi ha avuto un crollo assurdo, partita dopo partita. Un crollo fisico ma anche psicologico, gioca senza credere nelle sue possibilità. Non vorrei dire sciocchezze, però quella doppietta di Catania – a posteriori – non gli ha fatto bene”.

Perché?

“Perché ha pensato di aver risolto all'istante tutti i suoi problemi e invece il problema di un attaccante è sempre la partita successiva, il doversi riconfermare”.

Cosa consiglia a Matri?

“Di giocare senza pensieri per la testa, il gol viene quando meno te lo aspetti. Deve giocare come Matos, avere l'incoscienza del ragazzo giovane, altrimenti non ne esce fuori: senza sentire i commenti del pubblico, a Firenze se non segni ti giudicano, è capitato anche a me, io però facevo sempre gol (ride ndr). Io penso voglia rimanere a Firenze, si può ritagliare uno spazio importante anche in una Fiorentina con Rossi e Gomez al top. Deve però stare bene”.

NICCOLO' GRAMIGNI