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Mondonico a VN: “Fiorentina con l’obbligo del terzo posto”

“Do 7 al 2014 viola. Gomez non deve pensare solo a fare gol. Montella ritiene Marin non all’altezza. Neto…”

Redazione VN

E’ finito con l’1-1 interno contro l’Empoli, il 2014 della Fiorentina. La squadra di Vincenzo Montella, adesso, si concederà qualche giorno di riposo. Poi inizierà a preparare la partita del 6 gennaio, quella allo stadio Tardini col Parma. Per un commento sull’anno che volge al termine e su altri temi, Violanews.com ha intervistato in esclusiva l’ex allenatore, nonché grande tifoso gigliato, Emiliano Mondonico.

Come giudichi il 2014 della Fiorentina?

“Lo considero positivo. La Fiorentina è una squadra pronta a fare il grande passo. Se dovesse ripetere il campionato dell'anno scorso, però, sarebbe negativo perché si pretende qualcosa di più. Comunque do sette al 2014 dei viola. La finale di Coppa Italia? L'importante era arrivarci, la finale poi è un terno al lotto. La Fiorentina ha l'obbligo del terzo posto. Se non dovesse centrare l'obiettivo, ci sarebbe qualcosa che non va. Ma, eventualmente, non parlerei di fallimento”.

La Fiorentina ha chiuso l'anno pareggiando con l’Empoli. Qual è il suo parere sulla partita contro gli azzurri?

“Con l'Empoli è stata una partita particolare. C'è stata una grande supremazia della Fiorentina sotto tutti i punti di vista, ma quando l'Empoli ripartiva in contropiede si presentava spesso davanti alla porta. Le due fasi hanno creato parecchie perplessità. Ci si aspettava il raddoppio della Fiorentina, ma anche il secondo gol dell'Empoli non è che fosse così distante. Il risultato ha premiato il tatticismo degli azzurri”.

Gomez è un problema per la Fiorentina?

“E' anche molto sfortunato, l'abbiamo visto contro l'Empoli. Sotto il mio punto di vista, convincerei Gomez che non è importante che faccia gol, ma che giochi piuttosto a servizio dei suoi compagni. Se si mettesse a disposizione dei centrocampisti che sono molto bravi negli inserimenti, la Fiorentina potrebbe segnare di più, a prescindere da quello che può fare Gomez. Il tedesco non deve pensare solo al gol, deve giocare di più per la squadra. Gomez lo vedo molto simile a Llorente, al quale non si chiede di fare gol, ma di partecipare al gioco della squadra. Chi potrebbe essere la spalla di Gomez? Io penso che Gomez debba essere la spalla di qualcuno, non il contrario perché le sue qualità gli permettono di giocare in funzione di un altro. Esempio: se Borja Valero avesse un attaccante col quale giocare di sponda, sarebbe spesso e volentieri davanti al portiere”.

Chi è mancato in quest’inizio di stagione è Marin. Per lui nemmeno un minuto in campionato. Come mai Montella non vede il tedesco?

“Perché Montella non lo ritiene all'altezza. Solo chi lo osserva e lo conosce, riesce a dare una risposta diversa rispetto a quelle che circolano all'esterno. Noi che guardiamo la vicenda da lontani, non possiamo pensare che lasciarlo fuori sia un errore. Se non gioca, vuol dire che c'è qualcun altro in grado di dare maggiori garanzie rispetto a Marin. Secondo quello che leggo si parla di un fenomeno al quale non viene data la possibilità di esprimersi. Se guardo la logica dell'allenatore, devo pensare a un giocatore che non ha ancora capito che cosa vuol dire giocare a calcio in Italia. Acquisto sbagliato? No. Le qualità le ha. E' un calciatore che fatica ad integrarsi, anche perché l'integrazione è fatta dal giocatore e dall'ambiente allo stesso tempo”.

Gennaio sinonimo di mercato. Di cosa ha bisogno la Fiorentina per fare un ulteriore passo in avanti?

“Ha bisogno di Giuseppe Rossi. Dal momento che è infortunato, ci vuole un altro Pepito. Manca questo giocatore che rappresenta il valore aggiunto della Fiorentina. Però mi rendo conto che è difficile trovare un altro Rossi, soprattutto a gennaio. Spero nella sua guarigione. Rossi è più di una seconda punta, è il compagno che tutti gli attaccanti vorrebbero. Sa sfruttare le caratteristiche della squadra in zona gol, ma al tempo stesso sa anche mettere in evidenza le qualità dei compagni, dando loro la possibilità di esprimersi al meglio. Una prima punta? Ci manca un attaccante da 20-25 gol, ma manca anche alle prime in classifica, Juventus e Roma”.

Capitolo Neto. Come giudichi questa vicenda? Come ti comporteresti col brasiliano? Daresti fiducia a Tatarusanu l’anno prossimo se Neto non dovesse accettare la proposta della Fiorentina?

“Le parole di Della Valle mi hanno molto incuriosito. Queste problematiche possono influire su tutto lo spogliatoio. Bisognerebbe capire perché non accetta la proposta. Penso che sia un discorso economico. Se la Fiorentina ha un tetto massimo oltre il quale non può andare, è giusto che non sfori il suo bilancio. Dall'altra parte, un giocatore che arriva a fine contratto ha tutto il diritto di guardarsi intorno e andare a guadagnare di più altrove. Il problema è quello di anticipare, cioè arrivare a giocare con un calciatore che è all'ultimo anno di contratto. Bisogna mettere dei paletti precisi. Se un giocatore, all'ultimo anno di contratto, non vuole rinnovare, si lascia fuori. Giocare nella Fiorentina è un grande stimolo per la maggior parte dei giocatori, uno dovrebbe fare i salti gioia, ma non tutti la pensano così. Tatarusanu? A questo punto, gli darei fiducia. Quando l'ho visto, mi ha dato un senso di sicurezza incredibile”.

Nel corso del 2014 qual è il giocatore che è cresciuto di più a tuo avviso?

“In generale, con Montella tutti i giocatori crescono. In particolare, mi viene in mente Joaquin. Schierato nella nuova posizione a destra nel 3-5-2 sta facendo vedere le sue caratteristiche. Se siamo arrivati a far giocare Cuadrado in attacco con Gomez, vuol dire che lo spagnolo dà le giuste garanzie. E' il giocatore che ha avuto più credito”.

Terzo posto: qual è la squadra favorita per quest’obiettivo?

“La Fiorentina ha le qualità per arrivare terza. E' chiaro che ci vogliono anche altre caratteristiche. E' una bella lotta, ma la Fiorentina mi sembra la più forte. Se i viola non dovessero centrare l'obiettivo, ci sarebbe qualcosa che non va, come ho già detto”.

STEFANO NICCOLI