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Da Kharja a Ghezzal, passando per Salah: quando Fiorentina fa rima con Nord Africa

Ripercorriamo il passato in viola di alcuni degli ultimi giocatori provenienti dal Nord Africa ad aver vestito la maglia della Fiorentina

Iacopo Nathan

Con l’arrivo di Ghezzal e di Ribery, la Fiorentina che sta per vivere una stagione fondamentale per il progetto della nuova proprietà americana targata Rocco Commisso, ha aggiunto al gruppo le forti radici arabe dei due giocatori. Rachid Ghezzal, francese di nascita e Algerino di nazionalità, è un importante freccia all’arco di Montella, così come Franck Ribery, che dopo il matrimonio con Nana si è avvicinato all’Algeria, nazione della moglie, sposando l’Islam e le usanze nord africane. Nella storia della Fiorentina, le avventure dei giocatori arrivati dai paesi posti sopra il Sahara sono controverse, con alcuni che hanno incantato, e altri che hanno lasciato un grande punto interrogativo durante la loro permanenza viola. Basti pensare a due facce della medaglia, Mohamed Salah e Yohan Benalouane. Se il primo, egiziano, è uno dei più grandi rimpianti della storia della Fiorentina, che in soli sei mesi aveva conquistato tutti, dimostrando poi con il tempo di essere un giocatore come ce ne sono pochi, sfuggito solo per un errore legale, il difensore algerino è la dimostrazione di come la mancata organizzazione possa portare a magistrali errori. Benalouane, arrivato dal Leicester come Ghezzal, non è mai sceso in campo con la maglia viola, passando sei mesi da infortunato, lasciando sguarnita la retroguardia viola con la Fiorentina in lotta Champions. Altri giocatori africani si sono avvicendati in maglia viola, come Mounir El Hamdaoui, attaccante marocchino dal talento sconfinato ma senza continuità, di cui si ricorda un meraviglioso gol a San Siro contro il Milan, Ahmed Hegazy invece, arrivato con il soprannome di “Nesta d’Egitto”, non ha affatto convinto nella sua parentesi in viola. Da Costa, portoghese naturalizzato Marocchino, non è riuscito a lasciare il segno in viola, mentre l’esperienza di Kharja è tranquillamente considerabile negativa. Speriamo, quindi, che i due nuovi algerini, possano invertire la tendenza dei giocatori arabi in viola, riuscendo a coniugare talento e continuità di rendimento.

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