"Questa volta posso dirlo: è davvero tutto". Riccardo Cucchi, storica voce della Rai, ieri ha salutato così gli ascoltatori di Tutto il calcio minuto per minuto. Violanews.com ha contattato il radiocronista che lascia il servizio pubblico per la pensione per fotografare la sua carriera che spesso ha visto la Fiorentina come protagonista:
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Cucchi a VN: “Tutto cominciò con Campobasso-Fiorentina. Coi viola legame particolare, vi racconto”
"Mia sorella è sempre stata tifosa viola ed io ho avuto il piacere di raccontare Fiorentina-Juventus 4-2 del 2013. Che ricordi gli anni di Batistuta..."
Cucchi, tutto cominciò con Campobasso-Fiorentina.
"Indimenticabile: era l'agosto del 1982, io lavoravo in Molise. Mi facevo le ossa nella redazione di Campobasso. In quegli anni in estate c'erano i preliminari di Coppa Italia. Inizialmente quella radiocronaca avrebbe dovuta farla Ezio Luzi ma per una serie di vicende toccò a me. Andai con spavento ma anche con gioia. Quella Fiorentina era forte, veniva dal secondo posto in campionato e aveva giocatori del calibro di Antognoni e Passarella. Fu una festa quella giornata, i viola vennero accolti con grande affetto da tutti i molisani".
Qual è stata la voce a cui si è ispirato nel corso della sua carriera?
"Ho iniziato con Ameri e Ciotti, per me sono stati i modelli. La Rai ci aiutava a crescere affiancandoci alle grandi firme, camminavamo insieme e li ascoltavamo. Personalmente ho cercato di rubare da loro, che sono stati la storia, il più possibile. Non so dire a chi somigliavo di più al microfono ma posso dire di aver cercato di far mia loro esperienza".
Nel film "Così è la vita" di Aldo, Giovanni e Giacomo si sente un passaggio del suo racconto di Italia-Norvegia. Che sensazione ha provato?
"Fu emozionante. Non ne sapevo nulla perché quei contenuti sono di proprietà della Rai. Alcuni amici mi raccontarono di avermi sentito al cinema quindi decisi anche io di andare a vedere il film di tre artisti molto simpatici e brillati che stimo molto".
Che emozioni sta vivendo oggi, il giorno dopo la sua ultima partita?
"Sicuramente sono momenti intensi ma non avrei voluto tutto il clamore intenso che si è registrato intorno a me. A San Siro mi hanno dedicato uno striscione e mi fa molto piacere. Ciò che però conta e che mi auguro è che la frase esposta possa essere assunta da tutti come valore. (Il contenuto dello striscione recita: "A te il nostro applauso per averci emozionato per davvero, in un mondo finto, Riccardo Cucchi simbolo del nostro calcio"). Sono un romantico del calcio, spesso la passione viene superata dall'affarismo ma alla radio no. Evviva il calcio e chi lo racconta con passione".
Al di là di averla raccontata la prima volta, ha qualche ricordo legato alla Fiorentina?
"Vi posso dire, ma lo sapete da soli, che Batistuta era un giocatore fantastico. I suoi sono stati anni meravigliosi da raccontare. Vi faccio una piccola confessione. Sono nato a Roma ma ho sempre vissuto il viola perché mia sorella è sempre stata una grande tifosa della Fiorentina. Sono legato a questi colori per sentimenti e ricordi. E inoltre ho raccontato il 4-2 del 20 ottobre 2013, so cosa significa quando la Fiorentina vince contro la Juventus".
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