Luke Bongiorno è il fisioterapista che ha seguito Giuseppe Rossi durante tutto l'arco della sua riabilitazione post-infortunio al ginocchio. Per capire come sono stati quei mesi e avere una panoramica delle sensazioni provate da Giuseppe Rossi, Violanews.com ha contattato in esclusiva il personal trainer in questione, che intanto continua il suo lavoro a New York.
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Esclusiva VN: “Così Pepito è tornato grande”
Luke Bongiorno, personal trainer di Rossi, racconta Pepito (COMMENTA)
Luke, qual è il tuo lavoro? Di cosa ti occupi esattamente?
Sono un fisioterapista. Sono specializzato nella riabilitazione sportiva.
Come hai conosciuto Giuseppe Rossi? Che rapporto avete?
Ci siamo incontrati per la prima volta nel Maggio 2012 quando il Dottor Steadman lo ha indirizzato a me per il recupero dall’infortunio al ginocchio. Lavoro sempre con Steadman e spesso mi affida suoi pazienti. Da allora sono diventato fisioterapista e coordinatore della riabilitazione di Giuseppe: non ho lavorato da solo con lui, c’era un'equipe molto preparata. Quest’anno ho vissuto molto a stretto contatto con i medici della Fiorentina per assicurare a Pepito una fase di reinserimento graduale ed efficace nel mondo del calcio professionistico.
Ci descrivi Giuseppe a livello caratteriale…
Ha un carattere molto determinato, è competitivo e sa sempre quello che vuole. E’ molto riconoscente nei nostri confronti ed è legato alla sua famiglia che gli è stata sempre vicino, soprattutto nei mesi del recupero.
Si può dire che sei stato il suo mental-coach?
Beh sì perché abbiamo effettuato esercizi mentali e psicologici che hanno avuto un ruolo fondamentale nel percorso di recupero. Gli abbiamo insegnato molti aspetti nascosti sulla sua salute che lo hanno aiutato a superare l’infortunio. Naturalmente abbiamo lavorato molto anche sulla comprensibile paura di avere nuovi infortuni. Abbiamo cercato di tenere il suo cervello impegnato in situazioni competitive quando fisicamente non poteva fare molto.
Che ricordo hai dei mesi trascorsi insieme per il suo recupero?
Sono stati mesi intensi, come la riabilitazione lo è stata del resto. Giuseppe è stato seguito da una squadra di terapisti che lo ha monitorato costantemente affinchè lui rimanesse sempre motivato e si divertisse pur dovendo lavorare sodo. Abbiamo instaurato un bel rapporto basato sulla fiducia e sul rispetto, elementi fondamentali per lavorare insieme e avere buoni esiti.
Che tipo di esercizi svolgevate?
Principalmente esercizi propriocettivi e di equilibrio oltre che di rieducazione e posturali. Abbiamo anche incorporato la terapia con il Pilates ed esercizi di potenziamento muscolare. Tanti esercizi anche sulla corsa e sul modo di effettuarla: alcuni movimenti sono stati utili per insegnargli come prevenire o comunque diminuire i rischi di altri infortuni.
In linea generale, a livello psico-fisico come sta adesso?
Fisicamente Giuseppe è in uno stato di forma eccellente e le sue gambe sono ben allenate. Tutti i risultati ottenuti fin qui sono positivi e nel test “Il ritorno psicologico allo sport” ha ottenuto il punteggio di 59.5 su 60. Questa prova viene usata sempre per valutare quanto l’atleta si sente pronto per tornare a praticare sport dopo un infortunio. E’ contento di stare bene e di poter giocare con la maglia della Fiorentina. Da un punto di vista medico è diventato un giocatore più forte di prima a livello psicologico e fisico perché ha dovuto affrontare tutte le difficoltà che sapete.
Cosa ti aspetti da lui in futuro?
Credo che Giuseppe possa continuare a migliorare e maturare come giocatore e professionista. Sa che quando ci si mette può ottenere qualsiasi risultato.
STEFANO ROSSI
Twitter @StefanoRossi_
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