Bernardo Corradi conosce bene l’ambiente della Lazio: due anni e 20 gol complessivi dal 2002 al 2004 in maglia biancoceleste non li ha dimenticati. Da allora di tempo ne è passato parecchio: sono arrivati gli anni di Valencia, Parma, Manchester, Reggio Calabria e non è mancata una trattativa per il suo arrivo a Firenze (“ricordo bene un avvicinamento ma poi la cosa sfumò, forse gli uomini mercato di allora non erano così convinti…”, dice sorridendo senza specificare l’anno). Da tre anni fa il commentatore per Mediaset.
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Corradi a VN: “Sousa come Garcia al primo anno di Roma. Pepito, vai a giocare e prenditi l’Europeo”
"Babacar deve aspettare la flessione di Kalinic e farsi trovare pronto. Viola campioni d'inverno? Difficile, la Lazio è una brutta bestia"
“Se mi aspettavo la Fiorentina così in alto? Rispetto alle previsioni dell’estate no, come penso un po’ tutti – dice Corradi – c’era l’incognita allenatore, una campagna acquisti che non aveva soddisfatto l’ambiente, una serie di fattori poco positivi sulla carta. Invece gli incastri sono andati tutti al posto giusto, Kalinic, Ilicic e Bernardeschi davanti hanno trovato la giusta alchimia. Il centrocampo va alla grande, con Borja Valero tornato su ottimi livelli. E poi Sousa a Firenze sta facendo benissimo, ha sfruttato il lavoro iniziato da Montella, che invece aveva logorato il rapporto con i Della Valle, e per il gioco che sta proponendo la squadra viola, il secondo posto è meritatissimo, sfido chiunque a dire che non è così. L’ho vista a Milano con l’Inter, è stata una serata super per i viola e la peggiore dei nerazzurri di questa stagione”.
L’Inter ha solo un punto in più, può arrivare a Firenze il titolo di campione d’inverno?
“Non sarà facile recuperare quel punto nel weekend, ho visto la squadra di Mancini a Empoli e ha sofferto non poco. L’Empoli però è un’avversaria tosta, anche la Fiorentina se ne è accorta a novembre. C’è da puntare sul pareggio del Sassuolo a Milano, cosa anche possibile, senza dimenticare che non sarà semplice battere la Lazio. La squadra di Pioli non deve fare la partita oggi e da questo punto di vista ha un vantaggio psicologico. La Fiorentina invece farà tanto gioco, come ha abituato tutti sia al Franchi che in trasferta, con grande possesso ma anche molta incisività. Sarà una brutta bestia per i biancocecelesti”.
Torniamo un attimo su Paulo Sousa. E’ stato lui finora l’arma in più di questa Fiorentina?
“E’ stato molto bravo. Conosceva bene l’ambiente italiano, ha sfruttato l’esperienza con la Juve e l’Inter di tanti anni fa. E’ preparato, è meticoloso sul campo, spesso ha azzeccato i cambi e poi è un gran comunicatore. Analizza bene le partite. Anche se devo dire che forse quando si vince è più facile. Garcia il primo anno alla Roma lo ricordo più o meno così, impeccabile, senza sbavature. Poi è arrivata la pressione, l’obbligo di vincere. A Roma adesso non gli stanno perdonando niente. Ecco perché Firenze deve stare tranquilla, anche se i tifosi li conosco, sono esigenti…”.
La Lazio invece sta deludendo o c’erano troppe aspettative?
“Se si prende come punto di partenza il terzo posto dello scorso anno di sicuro è una delusione. Ma forse era un risultato irripetibile dopo quella vittoria a Napoli di fine maggio. Pioli è riuscito a trattenere in estate qualche giocatore importante come Felipe Anderson che però adesso forse se andrà e non ha certo reso come ci si aspettava. Non puoi pretendere troppo dai più giovani in certi casi, Kisna e Milinkovic-Savic per esempio non stanno facendo bene , ma è naturale quando tutta una squadra è in difficoltà. E’ una situazione non semplice da gestire”.
Siamo già in pieno mercato, si parla molto della partenza di Pepito Rossi, ma anche di quella possibile di Babacar. Da attaccante che consigli ti senti di dare?
“La Fiorentina è un meccanismo quasi perfetto per ora con i suoi titolari e francamente mi sembra che Giuseppe Rossi non ne faccia parte. Se il suo obiettivo, come credo, è quello di puntare all’Europeo e a trovare più spazi gli consiglio di cambiare aria, in Spagna magari, ambiente che conosce bene , oppure in squadre di serie A che gli consentano di mettersi in mostra magari senza l’obbligo di vincere da subito per salvarsi, tipo il Bologna. Babacar invece deve saper aspettare il suo momento, davanti ha un giocatore che si è rivelato davvero bravo come Kalinic, uno che fa salire la squadra ma segna anche tanto, ma che comunque non è Superman, potrebbe anche avere una flessione. E allora Babacar dovrà farsi trovare pronto”.
Matteo Baccellini
@matteobacce
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