Quando la psiche comanda le gambe. In tutti gli sport la componente motivazionale è fondamentale e in questo momento non sono in pochi a credere che all’interno della Fiorentina ci sia bisogno di una figura del genere. Violanews.com ha contattato uno dei più famosi mental coach italiani, Roberto Civitarese, che ogni giorno entra nella…testa di alcuni calciatori per cercare di tirare fuori da loro il meglio.
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Civitarese a VN: ”Così la Viola può uscire dal tunnel”
Il mental coach: “Il cervello è un navigatore, se imposti la B…” (COMMENTA)
Si può scatenare nella Fiorentina un effetto Sampdoria?
“Certamente, questo può essere un problema. Se si creano una serie di circostanze negative, il nostro cervello poi è portato a seguirle e uscire dal tunnel può essere un grosso problema. Alla Sampdoria, l’anno scorso, hanno iniziato a parlare di serie B e tutti si sono adeguati a questo, con il risultato che alla fine la squadra è realmente retrocessa”.
Quindi la Fiorentina rischia?
“Sì, perché ci sono questi pensieri negativi. In altre parole: il nostro cervello è come un navigatore satellitare, segue la strada indicata. E se impostiamo la serie B, perché l’ambiente ha paura, è convinto di andare male, allora – come detto – diventa problematico uscirne. Ma c’è una soluzione…”.
Quale?
“Essere tutti uniti, dallo staff tecnico, alla squadra passando per la componente fondamentale: i tifosi. Loro possono essere il dodicesimo uomo in campo, in questo momento l’appello che mi sento di fare è che non si deve contestare la Fiorentina. Se poi la squadra va in B chi ci rimette? I tifosi o i giocatori?”.
Facile: i tifosi, la città intera.
“Esatto, quindi contestare non ha senso. Ora si deve aiutare la squadra, per i bilanci e i processi ci sarà tempo a fine stagione”.
Ha parlato dell’aiuto di tutti: in questo momento però nella Fiorentina manca un direttore sportivo.
“Sì, è vero ma la società sta lavorando per prenderne uno nuovo. Questo non deve costituire un alibi, i Della Valle si stanno muovendo per questo e hanno già fatto molto”.
Ci tolga una curiosità: che rapporto c’è tra Rossi e un mental coach?
“Rossi è un allenatore vecchio stampo, non usa mental coach però poi – dopo uno 0-5 con la Juve – va a rassegnare le proprie dimissioni”.
Questo cosa significa?
“Significa che, in quel momento, non sapeva come uscire da quella situazione. Ed è un disagio, un grosso problema”.
Contro il Chievo, la Fiorentina è stata condannata dagli errori di Natali e Pasqual: in loro c’era un eccesso di paura o magari una mancanza di concentrazione, che ha portato a rovinare la prestazione?
“Direi la prima opzione, in questo momento a Firenze c’è grande tensione, per questo tremano le gambe. E diventa facile sbagliare. Sa una cosa? È più facile sbagliare quando lotti per evitare qualcosa di negativo, piuttosto che quando sei tra i grandissimi, magari a giocare la Champions. Quando si crea una negatività, bisogna essere bravi e preparati per uscirne: altrimenti torna l’effetto Samp…”.
NICCOLO' GRAMIGNI
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