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Banchelli a VN: “Babacar non riesce mai a fare il salto di qualità. Sousa non ha colpe per l’1-1 col Verona”

L'ex viola parla anche del Torneo di Viareggio che la Fiorentina non vince dal lontano 1992. "Pomodoro" era il bomber di quella viola allenata da Mimmo Caso

Redazione VN

Che succede Fiorentina? Tira un'aria pesante in casa viola dopo l'amaro pareggio per 1-1 contro il Verona. Per un commento sull'attuale momento gigliato, Violanews.com ha intervistato l'ex Giacomo Banchelli.

3-0 contro il Tottenham, 4-1 contro la Roma e domenica scorsa il pareggio interno contro il Verona ultimo in classifica. Nel mezzo, la sola prova convincente contro il Napoli: cos'è successo alla Fiorentina?

"E' tutto l'anno che giocano quasi sempre i soliti, probabilmente c'è stato un calo fisico o psicologico. Purtroppo per competere a certi livelli su più fronti c'è bisogno di una rosa più ampia. Ci sta di subire 2-3 incidenti di percorso e nel caso della Fiorentina, purtroppo, sono arrivati nei momenti più importanti della stagione. Tornando a domenica scorsa, il Verona è una squadra già retrocessa, il pareggio non ci voleva".

Se da una parte Paulo Sousa ha le sue responsabilità, dall'altra c'è una società che non è stata capace di mettergli a disposizione rinforzi adeguati durante il mercato di gennaio.

"Il caso di Benalouane è emblematico: gli investimenti non sono andati a buon fine. Contro il Verona non darei la croce addosso all'allenatore. Credo invece che giocatori impiegati avrebbero dovuto sfruttare l'occasione capitata, cosa che purtroppo non è successa. La Fiorentina resta comunque in lotta per il terzo posto. Molto dipenderà anche dal risultato di Roma-Inter. Frosinone è un campo brutto, la squadra ciociara lotta per la salvezza, ma se si vuol competere per il terzo posto bisogna sempre cercare la vittoria".

Uno degli elementi che più ha deluso contro l'Hellas è sicuramente Khouma Babacar: cosa faresti con lui?

"Sicuramente l'allenatore, che lo vede tutti i giorni, saprà come gestirlo. Babacar è sempre vicino ogni anno a fare il salto di qualità, ma alla fine non lo fa mai. Deve capire che quando fai la riserva ad un attaccante più forte di te bisogna sfruttare le occasioni che capitano. In campo vanno in 11, qualcuno la panchina la deve pur fare ed è anche giusto che sia così nelle grandi squadre. Parliamo di professionisti. Babacar non sta sfruttando le occasioni che il mister gli sta dando".

Credi che nel suo caso ci sia un problema di incompatibilità tattica con il modo di giocare di Sousa oppure il suo è 'solo' un limite di ordine mentale?

"Forse il ragazzo ha perso un po' di fiducia. Pensava di avere più opportunità, ma Kalinic ha fatto un girone d'andata straordinario. Il vero problema, però, è che quando Babacar è stato chiamato in causa non si è fatto trovare pronto".

A fronte di un'offerta tra i 10 ed i 15 milioni di euro, lo cederesti la prossima estate oppure proveresti a recuperarlo?

"Se si vuol recuperare il giocatore bisogna puntare su di lui e farlo partire titolare per una stagione, altrimenti è meglio darlo via. Le potenzialità le ha. Tenerlo così non serve né alla Fiorentina né al ragazzo. Non è facile stare in panchina per un ragazzo di 23 anni".

Insieme a Giacomo Banchelli abbiamo parlato anche del Torneo di Viareggio, trofeo che la Fiorentina non vince dal lontano 1992, 3-2 alla Roma. "Pomodoro" era il bomber di quella squadra viola allenata da Mimmo Caso.

“Il Torneo di Viareggio è il più importante a livello a giovanile, ha un'enorme visibilità. Vincerlo laureandosi capocannoniere fu un'emozione ancora più grossa, una soddisfazione unica. Mi ricordo che avevamo l'hotel in centro, sulla passeggiata. La sera incontravamo le varie squadre avversarie. Man mano che il torneo proseguiva, le squadre, ovviamente, diminuivano. Mi ricordo la bella vittoria contro l'Atalanta ai quarti per 1-0 con gol mio. L'Atalanta era una delle favorite e aveva giocatori del calibro di Morfeo. Poi mi ricordo le mangiate di nascosto alla Rustichella. Potevamo mangiare poco a pranzo e a cena visto che giocavamo ogni due-tre giorni. Il compagno più pazzerello della squadra era il povero Riccardo Magherini, ma anche Lorenzo Scapicchi. Era una squadra un po' pazza, ma ci volevamo tanto bene. Fu una vittoria bellissima”.

L'allenatore di quella Fiorentina era Mimmo Caso.

“Ricordo che tutte le sere, prima di andare a letto, giocavo a carte con lui e il massaggiatore. La squadra giocava benissimo, Mimmo era una persona seria e preparata. Ha fatto bene a livello giovanile, peccato abbia avuto un po' di sfortuna con le prime squadre. Ho un ricordo più piacevole di lui rispetto ad altri allenatori che ho avuto in carriera”.

La Fiorentina non vince il Torneo di Viareggio dal 1992. Ti sai dare una spiegazione di questa lunga astinenza? Ed anche: il Torneo era più importante in passato o adesso?

“Non mi spiego quest'astinenza. Ho rivisto alcune volte il Torneo. Ai miei tempi il livello era molto più alto. Pensa che nel 1992, quando abbiamo vinto, il Torino aveva Bobo Vieri e Andrea Sottil, nell'Inter c'era Delvecchio, la Roma aveva Muzzi e Beretta. Giocatori che poi hanno avuto una carriera in Serie A. Prima il Torneo di Viareggio era più importante. Penso che adesso il Viareggio sia una delle tante vetrine. Prima il Torneo era la vetrina principale per mettersi in mostra. Purtroppo non seguo la Fiorentina Primavera di Guidi. Leggo che Diakhatè è un prospetto molto interessante e che potrebbe andare a giocare in prima squadra. Penso che a 18-19 anni, chi è bravo, debba essere già in prima squadra. Ai miei tempi, a quell'età, chi non giocava in Serie A o in Serie B, era nella vecchia C1. Io a 18 anni giocavo ad Alessandria in C1 dove feci 14 gol in 32 partite. E' anche vero, però, che in Italia si crede poco nei giovani, a differenza di altre nazioni europee. Basta vedere Rashford, classe 1997, decisivo ultimamente con il Manchester United. Se un giocatore è bravo, è bravo. Bisogna dargli il tempo di maturare. Ogni anno l'Empoli manda in prima squadra almeno un paio di ragazzi del settore giovanile. Le piazze più importanti non hanno tanta pazienza. La Fiorentina, adesso, ha Bernardeschi, ma prima di giocare con continuità in maglia viola ha dovuto girare un po' per l'Italia”.

Come ti spieghi lo scarso o nullo utilizzo dei giovani della Primavera da parte di Sousa?

“Il 'problema' è che la Fiorentina si è trovata a lottare per obiettivi che in estate non aveva messo in preventivo. Quando si è parecchio in alto e la squadra gira bene, è difficile inserire un giovane. Se la Fiorentina fosse stata a metà classifica, Sousa avrebbe sicuramente utilizzato qualche ragazzo della Primavera. L'Empoli, ad esempio, è praticamente salvo, per questo può provare a lanciare qualche giovane nelle ultime partite di campionato. Così facendo acquisiscono fiducia e imparano a conoscere i futuri compagni”.

A proposito di giovani: Bernardeschi è da nazionale?

“Per come sta giocando, direi di sì. Chiaramente dipenderà da Conte, ma spero per lui che sia tra i convocati per l'Europeo. Come crescita, è il giocatore che ha dato più nell'occhio, visto anche che proviene dal settore giovanile viola”.

STEFANO NICCOLI - ALESSIO CROCIANI

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