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Rinforzi per l’attacco: perché sì e perché no

Una riflessione sui nomi che stanno ‘girando’ in questi giorni per rinforzare l’attacco viola

Redazione VN

Una cosa è sotto gli occhi di tutti, la Fiorentina ha una carenza in organico per quanto riguarda il settore offensivo: alla ripresa del campionato Montella avrà a disposizione Gomez e Babacar che sono prime punte, Cuadrado che si adatta al ruolo di seconda punta e Joaquin che però Montella ha usato in maniera interessante come esterno di fascia nel 3-5-2. Non sembrano avere molto spazio per motivi diversi le mezze punte come Marin e Ilicic mentre El Hamdaoui è stati rispolverato solo per vedere di trovargli un acquirente interessato.

Montella ha parlato dopo la partita contro l'Empoli di un ritocchino per l'attacco, cosa che nessuno in casa viola ha smentito, salvo prima dover sfoltire una rosa troppo folta. La stampa specializzata in calciomercato ha quindi fatto riprendere forza le voci di possibili rinforzi per la Fiorentina e i nomi che sono circolati sono tanti: da Pato a Giovinco passando per Muriel per  arrivare pochi giorni fa a Paloschi e Gilardino.

Sono tutti calciatori che possono svolgere bene il ruolo di seconda punta, con il solo Paloschi che dovrebbe adattarsi ad un ruolo che in realtà non svolge nel suo Chievo. Ci sono però a mio avviso dei problemi tecnici, fisici ed economici che limitano l'acquisto di moti di questi calciatori.

Partiamo da Alexandre Pato, calciatore che partì come un giovanissimo fenomeno fino a quando non cominciò a fermarsi a più riprese per grossi problemi muscolari. Il Milan a malincuore lo lasciò andare in Brasile dove il Papero non ha ripetuto le prodezze rossonere segnando però 18 reti nell'arco di due stagioni. Il calciatore (classe 1989) è ancora giovane e potrebbe essere un buon rinforzo tatticamente. Non siamo però certi della sua tenuta fisica e pretenderebbe un ingaggio abbastanza pesante.

Passiamo a Sebastian Giovinco (1987), la formica atomica. In scadenza di contratto con la Juventus dove è stato utilizzato con il contagocce ed ha racimolato 54 presenze parziali in due stagioni e mezzo mettendo a segno 9 gol. Tatticamente non dovrebbe assolutamente cambiare il suo gioco e sarebbe perfetto. I dubbi nascono dal suo poco impiego nelle ultime stagioni, da un fisico minuscolo non adatto ai campi pesanti che prima o poi arriveranno e dalle modalità di acquisto. Il cartellino non costa tanto essendo l'attaccante in scadenza a giugno, ma l'ingaggio da cui parte è troppo elevato per gli standard richiesti da Cognigni per un calciatore che non potrebbe essere paragonato ai top player viola.

Andiamo su Luis Muriel, colombiano classe 1991 dalla grande velocità in progressione che a Udine non riesce a sfondare ed è stato messo molto spesso in panchina. Nelle due stagioni e mezzo per lui 57 presenze e 15 gol. Il suo cartellino non sarebbe troppo caro anche se la bottega Udinese non è mai a buon mercato, ed il suo ingaggio non andrebbe a pesare troppo sulle casse viola. La mia perplessità deriva dalle sue caratteristiche tecniche non perfettamente combacianti con il gioco lento e compassato della Fiorentina. Muriel ha bisogno di essere lanciato negli spazi vuoti, magari in contropiede ed allora diventa, se in forma, difficilmente marcabile. Ma se dovesse aspettare la palla da fermo e dialogare con i compagni perderebbe gran parte della sua forza.

Infine Alberto Paloschi (classe 1990) che in tre stagioni piene al Chievo ha giocato spesso (101 partite) e segnato assai (29 gol). In passato non è stato integro ma nelle ultime stagioni Paloschi ha dato prova di aver superato tutti gli acciacchi. Gioca prevalentemente prima punta ma potrebbe adattarsi, essendo rapido e buono tecnicamente al gioco della Fiorentina. L'ingaggio da cui parte al Chievo non deve essere astronomico anche se la società clivense non lo lascerà certo partire con leggerezza. Qui il problema potrebbe essere il costo del cartellino non certo bassissimo.

Infine un rapido discorso per Alberto Gilardino, di rientro dall'esperienza cinese. Il giocatore lo conosciamo ma è pur sempre e solo una prima punta e francamente andrebbe a rinforzare un ruolo in cui la Fiorentina ha già Gomez e Babacar. Il suo nome mi sembra più una manovra di qualcuno interessato a parleranno che altro.

Questi i nomi che più sono stati presenti sulle pagine di quotidiani e siti web anche se il calciomercato è sempre imprevedibile e Pradè potrebbe tirare fuori dal cilindro qualche altro nome a sorpresa di calciatori non più giovani con un contratto a gettone (leggi Mutu). Questo rappresenterebbe una soluzione low cost aspettando Pepito il cui rientro però resta sempre un'incognita per tempi e modi.

SAVERIO PESTUGGIA