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Obiettivi viola, Sabelli: “Sono pronto per la Serie A. Futuro dopo gli Europei U21”

Il sorriso quasi imbarazzato con cui si è presentato a Rimini, dove è stato inserito nelle Top undici della B come miglior terzino destro, descrive meglio di qualunque aggettivo chi …

Redazione VN

Il sorriso quasi imbarazzato con cui si è presentato a Rimini, dove è stato inserito nelle Top undici della B come miglior terzino destro, descrive meglio di qualunque aggettivo chi è Stefano Sabelli. Tanto grintoso in campo, quanto umile fuori. È stato un jolly prezioso per il Bari in questi tre anni e, probabilmente, lo sarà ancora di più in estate, quando saluterà la Puglia per il salto in Serie A. Non è un mistero che Sabelli sia già un uomo mercato e che il Bari dalla sua cessione punti a incassare soldi freschi da reinvestire per costruire una squadra in grado di lottare per la promozione.

Fiorentina, Chievo, Torino e Atalanta hanno già sondato il terreno, ma è ancora presto. Perché la stagione di Stefano non è ancora finita visto che l'Europeo Under 21 in Repubblica Ceca si avvicina e Sabelli, con Di Biagio c.t., non ha mai saltato una convocazione. "Questo premio è un riconoscimento importante per me e mi riempie di orgoglio. Significa che ho lavorato bene in questa stagione - ammette Sabelli -. Mi spiace di come siano andate le cose per la squadra. Eravamo partiti con altri obiettivi e società e città meritano altri palcoscenici".

Radiomercato la dà in partenza. Qual è il bilancio dei tre anni a Bari?

"Non so cosa accadrà quest'estate. Di sicuro Bari è stata una tappa importantissima per la mia carriera. Il primo anno avremmo centrato i playoff senza penalizzazione. Poi lo scorso anno, malgrado il fallimento e le difficoltà extra campo, abbiamo fatto una cavalcata meravigliosa. I tifosi sono eccezionali, meritano la A".

Cosa c'è nel futuro di Sabelli?

"Mi auguro la convocazione per l'Europeo Under 21 e un grande torneo per me e l'Italia, che vorrebbe dire qualificazione olimpica. Indossare la maglia della Nazionale è un'emozione unica, sembra sempre la prima volta. Succedeva con l'U15 e succede ancora oggi".

Si sente pronto per la Serie A?

"Qui sono cresciuto, come uomo e come giocatore. Mi sento pronto. Ma vorrei arrivarci con la possibilità di crescere ancora. Fare la comparsa sei mesi e poi tornare in B sarebbe un doppio salto indietro".

La B da titolare sembra la palestra ideale per migliorare, come dimostrano Rugani e Cataldi.

"Se giochi con continuità diventa tutto più facile: acquisti sicurezza, esperienza, malizia. Non c'è allenamento che ti faccia crescere più di una partita".

Ha amici nel calcio?

"Con Viviani siamo molto legati dai tempi della Roma (ha vinto tre scudetti: Giovanissimi, Allievi e Primavera, ndr), e anche in nazionale dividiamo sempre la stanza".

Un compagno e un avversario che l'hanno stupita.

"Sturaro già nelle nazionali giovanili si capiva che avrebbe fatto carriera. Poi Jesé Rodriguez del Real, affrontato con l'Under 19: immarcabile".

Allenatori da ringraziare?

"Su tutti Stramaccioni e De Rossi. E poi Torrente che mi ha fatto debuttare in B". Un pensiero per tutti e Bari nel cuore.

(Gazzetta.it)