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Obiettivi viola: conosciamo Luka Jovic

Luka Jovic nasce il 23 dicembre 1997 a Bijeljina, prima di acquisire totalmente la nazionalità serba, paese per il quale gioca. Attualmente milita nella prima squadra della Stella Rossa di …

Redazione VN

Luka Jovic nasce il 23 dicembre 1997 a Bijeljina, prima di acquisire totalmente la nazionalità serba, paese per il quale gioca. Attualmente milita nella prima squadra della Stella Rossa di Belgrado, uno dei club più importanti di tutta l'ex Iugoslavia.

È sempre stato schierato come punta centrale, capace di fare da solo il reparto, giocando spesso spalle alla porta, ma allo stesso tempo rapido a duettare con i compagni in zona di campo avanzata. In molti lo paragonano a Mario Kempes, storico bomber argentino, ma anche allo stesso Pepito Rossi, per la statura esile e la velocità palla al piede. Viene aggregato in rosa (definitivamente) il 1 luglio 2014, dopo aver fatto più anni di gavetta nelle giovanili. Già nel campionato 2013-2014 aveva fatto qualche apparizione a gara in corso con la prima squadra: da ricordare l'esordio soprattutto, in cui, segnando il gol del 3-3 contro il Vojvodina, diventa il più giovane marcatore della Stella Rossa (16 anni, 5 mesi, 5 giorni). Nella stagione 2014-2015, per lui sono da registrare 24 presenza complessive, di cui 13 partendo da titolare e 11 entrando a gara in corso: 6 le reti e 2 gli assist. Un bottino discreto, considerando l'età. Il giudizio non cambia neanche andando a vedere l'andamento con la Nazionale Serba, dove compie la scalata partendo dall'Under 16 per arrivare all'Under 19. A soli 17 sono più di uno i club che sono disposti a darsi battaglia per comprarlo: non a caso, su Jovic si è già giocato nello scorso inverno un insolito 'London Derby' fra Chelsea ed Arsenal; non dimenticando le recenti voci che lo danno nel mirino dell'Atletico Madrid, senza dimenticare la Fiorentina, che ne è rimasta incantata da tempo. Ora Jovic è pronto per il salto di qualità, dopo che già a gennaio la dirigenza viola aveva tentato di prenderlo ricevendo risposte negative dallo stesso giocatore, dichiarandosi ancora troppo acerbo. Firenze potrebbe davvero essere la piazza giusta per 'esplodere' col tempo, con la tradizione proveniente da quelle zone che lascia il sorriso sulle labbra.

LORENZO MEONI