Adesso gli metteranno sotto il naso un contratto nuovo di pacca. E lui scriverà il suo nome in fondo: Norberto Neto. Una stretta di mano e via, la storia andrà avanti. La Fiorentina e il suo eroe. Insieme. Dite la verità: ci avreste scommesso due euro? Qualcuno forse sì. Solo qualcuno, però. Perché il biondo è arrivato fino a qui come se niente fosse: ha attraversato fischi e paure, infamate e ombre più grandi di lui. Norberto sembrava fragile. Uno di quelli con le spalle piccole. Non è un spaccone, non è uno dalla vita strana. Quando dicono che i portieri non sono tanto normali l’eccezione eccola qui: Norberto il semplice, quello che crede in Dio e prima di ogni partita alza le braccia al cielo, chiude gli occhi e prega. Lo ha sempre fatto. Quando era tutto difficile e il suo destino sembrava scritto. Neto era meno di zero, ora è un supereroe. Altro che spalle piccole: Norberto ha la freddezza della vecchia lenza. E questa è la sua forza, oltre a una straordinaria reattività tra i pali. E forse l’incredibile storia del portiere brasiliano spiega alla perfezione il senso di questa Fiorentina, realtà tecnica di alto profilo, ma anche realtà umana e professionale di valore immenso. (....) Nei prossimi giorni Norberto verrà convocato per la firma del nuovo contratto (scadenza 2018). Difficile immaginare una chiamata ai mondiali. Ma il ragazzo è giovane e, come dice il suo procuratore «la Selecao è nel suo futuro». Incredibile, no?
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Neto, che favola: ora il contratto
Le riflessioni di Benedetto Ferrara sul brasiliano
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