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Montella-Pradè-Macia, i quattro mesi della verità

Tante ipotesi sul piatto, tutte premature. Ciò che conta, come sempre, saranno i risultati

Redazione VN

Il mercato d'inverno è finito e già gli scenari si proiettano altrove, interpretando ambizioni. crisi o speranze di altri club: Montella viene perciò accostato un giorno sì e l'altro pure al Milan o al Napoli, Pradè è in scadenza di contratto e questo basta e avanza a qualcuno per supporre qualsiasi ipotesi, Macia ha un tipo di accordo definito «indeterminato», ma come gli altri sottoposto a verifiche. Tutto vago, tutto possibile in un ambiente in cui sono i risultati a decidere il presente e il futuro. Eppure Montella ha rinnovato un anno fa fino al 2017 e a dicembre Andrea Della Valle ha ribadito con chiarezza che l'«allenatore resterà ancora a lungo al centro del progetto viola».

Da dove nascono allora tutte le indiscrezioni che, praticamente ogni giorno, aprono prospettive poco smentibili semplicemente perché non vale la pena di smentirle? Quanto vale la pena ascoltarle? Zero, più o meno. Il periodo è di transizione, come la tregua scolastica fra il primo e il secondo quadrimestre: la verità per quanto riguarda la Fiorentina intesa come squadra è che tutti gli obiettivi stagionali sono ancora possibili, Montella ha più soluzioni di ricambio e un progetto di gioco che prescinde dalla perdita - dolorosa - di Cuadrado. La squadra non si è rinforzata, è semplicemente diversa e sa di poter mostrare anche in corsa interpreti che la rendono più concreta proprio laddove mancava concretezza (Gilardino, Diamanti, si suppone Salah in attesa di Rossi e Bernardeschi).

Non ha senso ora parlare del futuro di Montella, perché a parte il contratto firmato con la Fiorentina - non è poco e fino a prova contraria fanno fede le parole di ADV - manca il responso del campo al termine di una stagione che lo stesso allenatore ha definito «di svolta». L'umore personale inciderà sulle scelte che saranno fatte a giugno, anche se chi conosce bene Montella sorride quando il suo nome viene accostato al Napoli: non risulta infatti eccellente il feeling fra l'Aeroplanino e De Laurentiis e questa è già una prima indicazione. Pradè è stato il direttore sportivo che ha fortemente suggerito Montella nel 2012 al posto di Ranieri, logico pensare che l'ottimo rapporto fra i due sia alla base di una riconferma in coppia. Ma da tempo non è più così, nel senso che a parte la stima reciproca (solidissima) le strade fra i due potrebbero dividersi. Macia, infine: il suo nomè è stato avvicinato più volte alle giovanili del Barcellona, pista sfumata o forse mai esistita. Il suo contratto è open, nel senso che per lavorare a questi livelli ci deve essere sintonia con la proprietà. Verifica a maggio, alla luce delle operazioni futuribili messe in piedi nelle prossime settimane.

La Nazione