Tocca a lui. Tra Rossi e Gomez, adesso solo Matri può portare la Fiorentina in Champions. Non c’è più tempo. E non ci sono più alibi. Servono i suoi gol, altrimenti diventa tutto più difficile. Senza un punto di riferimento in attacco la squadra viola si sgonfia, perde incisività, è disarticolata. Matri ha i tempi e le qualità per fare la sua parte, dipende soltanto da lui. Quello che abbiamo visto finora è la controfigura del giocatore che tutti si aspettavano. E i gol sbagliati a Napoli la svolta triste della sua stagione. «È ferito nell’orgoglio, saprà farsi perdonare per i gol sbagliati. Ci darà soddisfazioni da qui alla fine», ha detto ieri Montella. È quello che si augurano tutti, Matri per primo. Quando ha accettato la Fiorentina era convinto che fosse la scelta giusta per rilanciarsi dopo un periodo non proprio esaltante al Milan. Anzi, vista la situazione degli attaccanti a disposizione di Cesare Prandelli, aveva fatto un pensierino anche alla Nazionale e ai mondiali in Brasile. Ma dopo l’esordio choc a Catania (due gol e un assist) si è infilato in due mesi di niente, scossi solamente da una rete con l’Esbjerg e una contro il Chievo. Troppo poco per uno che, scherzando con Pradè, aveva detto che non si sarebbe accontentato di dieci gol. Per ora è fermo a tre in campionato però ha tutto il tempo per vincere la sua scommessa. Mancano nove partite, lo spaun zio per ritrovare se stesso. (...)
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Matri, il talento da ritrovare
L’attaccante si gioca il futuro in poche gare
In ogni caso la Champions della Fiorentina passa dai piedi di Matri. L’alternativa è Matos, ragazzo interessante ma non così esperto da gestire finale di stagione come questo. Poi ci sarebbe Rebic, che però è diventato un caso. L’attaccante spedito qui da Ramadani con il benestare della società viola non si allena da due mesi. Montella è stato chiaro: «Non credo che lo rivedremo da qui alla fine». Quindi è tutto sulle spalle di Matri. La Champions, soprattutto. Poi per la finale di coppa Italia si vedrà. Potrebbero tornare sia Rossi che Gomez, ma se l’ex del Milan ritrova l’ispirazione toglierlo non sarà facile. Comunque è presto per pensare alla coppa Italia, meglio concentrarsi sul campionato. Ormai Matri conosce la Fiorentina e la squadra sa come giocare per lui, se tutto funziona torneranno anche i suoi gol. È l’ultima speranza di Montella.
la Repubblica
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