Kakitani come Nakata: calcio & affari in Oriente

L'eventuale arrivo a Firenze di Kakitani avrebbe un doppio obiettivo, con il fronte commerciale che s’intreccerebbe tra i bisogni del tecnico Montella e quelli del bilancio e della società. Esportare ulteriormente il marchio viola proprio in Giappone dove il nome dei Della Valle è già diffuso, del resto, sarebbe la quadratura del cerchio. Un’operazione che, se conclusa, porterebbe alla memoria un altro acquisto giapponese della Fiorentina. Era l’estate del 2004, infatti, quando Fabrizio Lucchesi portò a Firenze Hidetoshi Nakata. Costo dell’operazione di acquisto dal Parma, intorno ai 2 milioni di euro. Una cifra comunque inferiore al giro di affari che lo stesso Nakata si portava dietro. Perchè dai tempi del Perugia, passando per lo scudetto di Roma, il centrocampista giapponese - ricorda La Nazione - divenne una vera e propria macchina da soldi (Nike, Coca Cola, Subaru, solo per citare i marchi più conosciuti legati al suo nome) con la maglia e il suo volto che divennero presto una sorta di apripista sul mercato nipponico per la successiva espansione della Tod’s.

Oggi che, sia in Giappone che in Cina, i fratelli marchigiani sono già diventati un vero e proprio riferimento (a marzo scorso, nella zona di Tokyo dedicata allo shopping, è stato inaugurato il nuovo edificio della Tod’s, una struttura da oltre 2.550 metri quadrati) Kakitani potrebbe ripercorre le orme di Nakata. Un ambasciatore calcistico, ma anche commerciale. Con le stesse attenzioni dei tempi di Nakata, magari con tanto di traduttore al seguito (ma Nobujuki Nobu Tamura, per Nakata, era molto di più che un semplice aiuto linguistico) e soprattutto con decine di giornalisti in arrivo dal Giappone, come capitò anche al “Franchi” ormai dieci anni fa.

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