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Jovetic-Juve, schiaffo da 30 milioni

La Fiorentina ferma sulle sue posizioni: affare molto complicato (COMM.)

Redazione VN

Faccia a faccia con Fali Ramadani, il manager di quasi tutti gli slavi che giocano a calcio guadagnando parecchio, per fare il punto su Jovetic e Ljajic. Merce che scotta e soprattutto vale in termini assoluti, ma anche di programmazione tecnica: e per fare chiarezza sul futuro di Jovetic e Ljajic è entrato in campo direttamente il presidente esecutivo della Fiorentina, Mario Cognigni, a dimostrazione che il futuro dei due giocatori è nei pensieri più attuali. Quasi novanta minuti di confronto con Ramadani: il primo di altri incontri, ma intanto sono state ribadite le regole del gioco.

Pradè è rimasto ai margini, anche lui in attesa di notizie. Forse già abbastanza prevedibili per lui in base alle informazioni ricevute nelle settimane precedenti: il blitz teoricamente segreto di Cognigni a Milano è stato impostato senza volontà di mediazione di fronte alla chiarissima volontà di Ramadani di chiudere l’affare con la Juve. La Fiorentina non è disposta a cambiare i termini della clausola ribadita anche la scorsa estate da ADV nel corso del famoso incontro con Jovetic (libertà di lasciare la Fiorentina, ma solo per 30 milioni cash) e Cognigni ha ribadito la linea della società. Ramadani ha spiegato che in assoluto la cifra è alta, ma la Juve sarebbe disponibile a trattare sulla base di contropartite (Marrone, Quagliarella, Giovinco, forse Matri) da valutare.

Nessuna possibilità di trovare un punto d’incontro a queste condizioni, almeno da parte della Fiorentina, essendo oltretutto nota la posizione di Diego Della Valle. Che probabilmente preferirebbe regalare Jovetic a un’associazione di beneficenza, piuttosto che vederlo giocare il prossimo anno nella Juve, la società dei «giovani Agnelli» che periodicamente vengono attaccati dal proprietario della società viola. E anche ieri Cognigni si è presentato all’incontro ben conoscendo il punto di vista poco diplomatico di DDV: cessione di Jovetic alla Juve possibile solo di fronte a un’ offerta lunare, della serie voi vi prendete il giocatore ma noi facciamo il vero affare. Da un certo punto di vista, un altro sistema per prendere di tacco i giovani Agnelli.

Ma qui c’è in ballo il futuro del quasi giovane Jovetic, che sembra destinato a restare a galleggio per molti giorni (bloccando anche l’eventuale arrivo di Negredo). Ramadani può giocarsi anche la carta Ljajic — che in assenza di rinnovo il primo febbraio potrà firmare per un’altra società — e in questo momento sembra esagerato l’ottimismo di chi ha intravisto nel «match» di ieri un’apertura di credito da parte di Ramadani per il prolungamento del contratto da parte di Ljajic. 

Volendo riassumere: la clausola da 30 milioni è un ostacolo che rischia di intralciare i piani di Jovetic soprattutto se, come in questo caso, la Fiorentina è decisa a farla valere fino all’ultimo centesimo di euro. Se non ci fosse di mezzo la Juve, magari, sarebbe un’altra storia. Secondo la Fiorentina — che ha fatto emergere la cordialità dell’incontro con il manager slavo — la base di partenza sarà uguale per tutti gli eventuali acquirenti di Jovetic. Ma chi pagherebbe, in questo momento, 30 milioni per lui? E Ramadani? Raccontano che l’intransigenza della Fiorentina non abbia contribuito a migliorargli l’umore, anche se i rapporti con Cognigni sono comunque buoni. Da un’altro punto di vista, il manager sa bene che i soldi di Jovetic servirebbero alla Fiorentina per chiudere altre operazioni, compreso il riscatto di metà Cuadrado per 5 milioni. Appuntamento al prossimo incontro, magari meno interlocutorio di questo.

La Nazione