Il mistero si infittisce. Il futuro di Adem Ljajic è ancora tutto da decifrare. E tra la Fiorentina che spinge per il rinnovo e il Milan che presenta l’offerta ufficiale per l’acquisto, ecco spuntare il giallo sulla procura. In breve: la Fiorentina tratta il rinnovo del calciatore — scadenza 2014 — con Fali Ramadani, già protagonista del trasferimento di Stevan Jovetic dalla viola al Manchester City. Il Milan, invece, ha sempre avuto come interlocutore dell’operazione Mladen Furtula,l’agente che nel gennaio del 2010 portò Ljajic dal Partizan Belgrado alla Fiorentina per una cifra poco superiore ai 6 milioni di euro, grazie anche al supporto in Italia dell’agente Giorgio Parretti.
calciomercato
Il mistero di Ljajic: 2 procuratori, ma…
Confusione intorno al serbo: alla fine deciderà papà Sahmir
L’origine dell’equivoco Sì perché capita spesso con i giocatori stranieri che al momento della chiusura di un’operazione l’agente si appoggi a un intermediario italiano. E proprio l’utilizzo di un intermediario sembra la base del grande equivoco. Furtula è un ex portiere serbo che ha chiuso la carriera al Paok Salonicco e tuttora vive in Grecia. Parla solo serbo e greco e per questo, all’epoca dell’arrivo di Ljajic a Firenze, si appoggiò a Ramadani per restare in qualche modo sempre «vicino» al giocatore. Ramadani ottenne così una delega, forse anche un mandato, a trattare il giocatore in Italia per nome di Furtula, referente e uomo di fiducia della famiglia Ljajic. Una famiglia dove papà Sahmir ha sempre l’ultima parola: e l’avrà anche in questo caso.
Mossa Milan Ecco perché quando l’a.d. rossonero Adriano Galliani ha deciso di avviare i primi contatti per il gioiellino serbo ha appurato che era proprio il signor Furtula il rappresentante del calciatore. È con lui che il Milan discute per definire l’operazione e portare Ljajic alla corte di Allegri entro il playoff di Champions del 20-21 agosto. Accordo che secondo indiscrezioni potrebbe essere stato già raggiunto sulla base di un quinquennale da 2 milioni di euro netti a stagione.
La Gazzetta dello Sport
© RIPRODUZIONE RISERVATA