Montella chiede una squadra più forte. Lo fa con tono corretto, nel suo stile. Una richiesta normale per qualsiasi allenatore ambizioso che, in questo caso, al terzo anno vuole provare a dare un senso compiuto a tutte le esperienze messe insieme fino ad oggi. Ora che è stato oltrepassata la finale di Coppa Italia, ora che restano tre partite di campionato da giocare, tutto ciò che era stato congelato fino alla data del 3 maggio torna di attualità. A cominciare dalla conferma dell’attuale gruppo dirigente.
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Gomez non è più incedibile
Pradè pronto al rinnovo, tutte le mosse viola
Nel prossimo cda, infatti, dovrebbe essere ufficializzato il nuovo contratto di Pradè. La Fiorentina ha offerto al direttore sportivo un accordo lungo un anno. Alla fine la firma arriverà. Confermato il direttore sportivo in coppia con Macìa (i cui rapporti con Montella non sono esattamente idilliaci), la Fiorentina inizierà a lavorare sul mercato con un input preciso: fair play finanziario a tutti i costi. Il che significa che, per rinforzare la rosa, potrebbe essere ceduto un giocatore tra Gomez e Cuadrado. Per il primo, che piace proprio al Bayern (strano ma vero) tutto dipende dal suo mondiale. Per il colombiano, invece, esistono già delle offerte (vedi Barcellona) ma se ne parlerà solo dopo aver chiuso la trattativa con l’Udinese per l’acquisto dell’altra metà del cartellino. Una scelta difficile, quella di cedere Cuadrado, giocatore simbolo di questa Fiorentina. E anche farla eventualmente digerire a Montella. L’alternativa resta quella di convincere il ragazzo (a cui arrivano offerte da 3 milioni all’anno) a restare a Firenze per un’altra stagione, magari con un successivo sconto sul prezzo del cartellino.
Vedremo. Comunque la squadra dovrà essere rinforzata. Un terzino (almeno), un centrale forte e un grande centrocampista. In entrata, sono queste le priorità. Partendo da un assunto: il modulo di riferimento, in partenza, sarà il 4-3-1-2. Partiamo dalla difesa. L’ideale, per Daniele Pradè, sarebbe trovare un giocatore in grado di giocare su entrambe le fasce. Uno alla Santon, per intendersi. Il «bambino», come lo chiamava Mourinho, è tornato su ottimi livelli dopo qualche difficoltà di troppo, e il suo nome è tornato a circolare con insistenza sul mercato. Il problema, per la Fiorentina, è che le pretese (del ragazzo e del Newcastle) sono alte. L’idea, comunque, c’è. Stesso discorso per Criscito, che però può giocare solo a sinistra. Al massimo, può fare il centrale. L’ostacolo è l’ingaggio, visto che allo Zenit guadagna quasi tre milioni netti a stagione. Qualche contatto col suo procuratore c’è stato. E poi Abate. I rapporti col Milan non sono più quelli di un tempo, e ha il contratto in scadenza nel 2015. Se non rinnova, può rappresentare una buona occasione. Capitolo centrale. I nomi sul taccuino sono tanti. In Italia e all’estero. Doria, per esempio, brasiliano del Botafogo, piace tantissimo. E’ giovane (classe ‘94) ma per molti è già pronto per il grande calcio. Occhio poi ad Astori e a Rossettini. Col Cagliari va discussa la situazione di Vecino (probabile che resti in Sardegna) e i due da tempo son seguiti con attenzione dai viola.
E Samuel? E’ un’ipotesi, ma la Fiorentina ci sta ragionando su. Niente di deciso per intendersi. Veniamo al centrocampo. Al momento circola forte il nome di Bonaventura. Il giocatore piace, anche perché può ricoprire diversi ruoli, ma se l’Atalanta non abbassa le proprie pretese (si parla di oltre 10 milioni) l’affare è destinato a non decollare.
la Repubblica
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