TUTTI STRETTI intorno a Neto. Non solo il tecnico, il patron e i compagni di squadra - che già da giovedì sera hanno fatto quadrato intorno a lui -, ma anche gli ex portieri viola. Ha bisogno di tempo per dimostrare la sua vera identità e dopo tanti anni vissuti nell’ombra, lavorando soltanto in allenamento, dicono, ha il diritto di essere aspettato.
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Galli e Gianluca Berti: “Neto da tutelare”
I due ex numeri uno viola: “Adesso troppo tardi per venderlo” (COMMENTA)
«Se si voleva cambiare il portiere - ha detto senza troppi giri di parole Giovanni Galli - dovevano essere rispettati altri tempi, adesso è troppo tardi. Neto è un brasiliano atipico, ma è un giocatore di profonda esperienza. Ha alle spalle oltre cento gare del campionato brasiliano dove, per quanto più giovane, ha fatto ben vedere. Che possa essersi perso all’improvviso mi pare onestamente strano. Se proprio deve essere considerato....un brocco, allora deve essere dimostrato. Non è certo per un errore che si può mettere la croce addosso ad un giocatore. Prendiamo almeno dieci-quindici partite come metro di paragone, in 90 minuti può sbagliare chiunque».
GALLI lo ha sempre difeso. Non soltanto per le qualità tecniche intraviste nei suoi movimenti, ma soprattutto alla luce delle chiacchierate fatte spesso con i vari allenatori che dal suo arrivo di sono succeduti sulla panchina viola, da Mihajlovic a Delio Rossi fino a Montella. Ne hanno sempre esaltato le qualità, oltre a sottolinearne la straordinaria abnegazione nel lavoro quotidiano. Adesso, pure Neto ha bisogno dei suoi tempi, gli stessi che sono stati concessi a Jovetic, per esempio, e pure ad Adem Ljajic.
PER Gianluca Berti, ex portiere viola, la soluzione migliore è quella di abbassare i riflettori. «E’ bene restare un po’ tutti in silenzio - ha detto -. E’ vero, Neto ha commesso un grave errore l’altra sera, ma può capitare a chi gioca. E’ successo anche ai più grandi numeri uno, come Buffon. E’ in questi momenti che si misura la maturità di un calciatore: sta a lui, adesso, dimostrare di non sedersi sul passato ma di guardare al futuro». Berti aggiunge di più: «La società ha fatto una scelta precisa, puntare sul brasiliano. Non è stato facile per Neto convivere con una piazza che ogni giorno chiedeva un nuovo portiere eppure è andato avanti». Adesso tocca al brasiliano rassicurare Firenze.
La Nazione
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