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Firenze-Empoli, nuova diplomazia. Così Macia ha ristabilito i contatti

L’ultimo affare tra le due società fu quello relativo a Ficini. Poi Macia ha chiamato Carli ed è nato un nuovo rapporto

Redazione VN

Anni di lontananza, non geografica. Perché in fondo Firenze e Empoli parlano una lingua molto simile. Un presidente, quello empolese, da sempre vicino alla Fiorentina e a quel Vincenzo Montella che al Castellani è cresciuto, maturato, diventato calciatore. E che in questi mesi ha contribuito a far tornare il sereno. Ai tempi di Cecchi Gori, la storia ci dice, ci furono i primi attriti fra le due società. Diventati quasi insormontabili con Corvino e Vitale alla guida delle rispettive aree tecniche.

Questione di vedute, di un feeling mai nato, di diversi modi di intendere il calcio. L’ultimo affare tra le due società fu Ficini, anche se la parola affare non sembra la migliore possibile dal punto di vista viola. Poi anni di silenzio. Fino a quella telefonata, di qualche settimana fa, tra Macia e il ds empolese Carli. Nessuno ci svela chi ha chiamato per primo, ma non importa, va bene così. Un appuntamento a Firenze, una bella chiacchierata a pranzo, l’accordo trovato per Vecino e una mezza parola per Wolski. Ma anche, e soprattutto, una stretta di mano che porterà, anzi ha già portato, rapporti migliori. Con quaranta minuti di strada (andando piano e rispettando i limiti di velocità) si arriva da uno stadio all’altro, non occorrono aerei o viaggi ad alta velocità. Può bastare anche un semplice motorino.

La Nazione