Se ne andrà ma con tanto rammarico e con la convizione di aver fatto vedere solo lampi della sua classe, dopo aver voluto fortemente la Fiorentina. Già, perché Mounir El Hamdaoui doveva essere viola a gennaio di due stagioni fa. Colpa di quel maledetto fax che l’Ajax non spedì mai a Corvino, mentre l’attaccante era già in tribuna al ‘Franchi’, aspettando solo il via libera dall’Olanda. Il suo trasferimento, comunque, fu rimandato di cinque mesi e a Firenze El Hamdaoui arrivò a giugno. Che avesse la giusta determinazione e sfacciataggine lo si capì quando scelte la maglia con il 9. Non un numero qualunque. Qualche lampo, dicevamo, come la terza rete a San Siro contro il Milan. Un destro a girare da fuori area nell’angolo alto che solo i grandi sanno fare. La sua avventura viola si chiude con 19 presenze — poche quelle da titolare — condite da tre reti. Ma tanti problemi fisici, una lunga assenza per la Coppa d’Africa e la difficoltà a trovare la collocazione nei vari moduli voluti da Montella — che lo stima — per la sua Fiorentina. Difficile sistemarlo nel 3-5-2, un po’ meno nel 4-3-3, anche se il tecnico viola ha sempre preferito punte centrali di movimento, capaci di interscambiarsi con i compagni di reparto e giocare tra le linee. Non proprio le caratteristiche dell’olandese di passaporto marocchino.
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El Hamdaoui cerca il rilancio in Premier
L’attaccante può andare al West Bromwich
Da qui la volontà di cercare fortuna altrove, senza rancore, però. In Italia lo hanno cercato Torino e Genoa, ma la destinazione più probabile è l’Inghilterra, con il West Bronwich più di una ipotesi.
La Nazione
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