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Cerci, un tesoretto per Pradè. Ora vale il doppio

Un tesoro di nome Alessio Cerci. Merito della stagione che l’esterno sta vivendo al Torino, merito della convocazione in Nazionale. E merito — diciamolo pure — anche di quel poco …

Redazione VN

Un tesoro di nome Alessio Cerci. Merito della stagione che l’esterno sta vivendo al Torino, merito della convocazione in Nazionale. E merito — diciamolo pure — anche di quel poco feeling con Montella che l’estate scorsa, in chiusura di ritiro, decise di far partire Cerci perchè poco utile alla causa viola. Fatto sta che oggi, il giocatore granata rischia di trasformarsi, in una delle pedine più pregiate del mercato che verrà. Il Torino (anche ieri, il dg granata ha confermato) è sicuro di trattenere Cerci anche per la prossima stagione («resterà qui»), ma la Fiorentina la pensa diversamente. O almeno non reputa più accettabile il diritto di riscatto fissato in estate (2,5 milioni) che il Torino avrebbe potuto utilizzare per arrivare al giocatore.

Cerci, infatti, grazie alla sua perfetta annata in granata, adesso ha un valore di mercato da giocatore di prima fascia (intorno ai 9 milioni di euro) e così, Pradè per arrivare a sacrificare di nuovo l’esterno sul mercato, oggi potrebbe ’accontentarsi’ solo e almeno di una comproprietà di 4,5 milioni. Tutto questo così, potrebbe tradursi presto in un addio di Cerci al Toro. Poi, in un secondo momento — e qui l’ultima parola spetterà a Montella — la Fiorentina potrà decidere se trattenere il giocatore oppure trasformare in moneta sonante il tesoretto Cerci. (...)

Riccardo Galli - La Nazione