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Caos in Cina, pronta nuova legge sugli stranieri? Il Tianjin resta in attesa per Kalinic…

Una novità giunta direttamente dalla Cina rischia di scombinare i piani dei club della Super League: il nuovo vincolo vedrebbe gli stranieri schierabili in campo (quasi) dimezzati

Simone Torricini

Come un fulmine a ciel sereno. Si può parlare contemporaneamente di caos e di svolta epocale per il calcio in Cina - scrive l'esperto di mercato cinese Nicholas Gineprini sul proprio blog - dato che a poche settimane dall’inizio delle competizioni sono state stravolte le regole per quanto concerne l’impiego degli stranieri. Se infatti fino alla scorsa stagione potevano essere tesserati cinque calciatori stranieri, seguendo la regola del 4+1, ovvero quattro giocatori di qualsiasi nazionalità e un quinto in possesso della cittadinanza di un paese facente parte della AFC, a partire da questa potranno essere tesserati sempre cinque stranieri, ma solo tre di questi potranno esser schierati in campo, indipendentemente dalla loro nazionalità, con gli altri che siederanno invece in tribuna.

Si tratta evidentemente di un cambiamento che rischia di sconvolgere il calcio professionistico, ma soprattutto le dinamiche di mercato. Ci sono infatti già diverse squadre che, sfruttando l'assenza di limitazioni finanziarie della CFA, hanno ingaggiato un numero di giocatori stranieri superiore a quello limite, e che si troverebbero costrette a tornare sul mercato - stavolta in uscita - per evitare problematiche interne causate proprio dall'entrata in vigore del nuovo regolamento.

Regolamento che coinvolgerebbe naturalmente anche il Tianjin, che da fine dicembre sta tentando Kalinic con una proposta milionaria (comunque ancora da concretizzarsi definitivamente). Difficilmente, se il cambiamento dovesse avere risvolti immediati e dunque entrare in vigore entro le sei settimane che ci separano dall'inizio della stagione in Cina, il club che ha già acquistato il belga Witsel proverà l'affondo per l'attaccante croato.