Lui ha detto: «Se la Fiorentina chiama io l’ascolto». Già. E vorremmo vedere. Nel frattempo però era stato il suo procuratore Moreno Roggi a farsi vivo con Pradè per parlare del suo futuro. E così, quando Silvio il presidente gli ha chiesto di restare, lui ha detto no, grazie di tutto ma devo proprio andare. Perché la verità è che Massimo Ambrosini, trentasei anni di cui 18 da tesserato del Milan, potrebbe cambiare tessera a stretto giro. Due o tre giorni, massimo una settimana. Pradè ha parlato con Roggi e quindi al telefono con Montella. Calcolando l’età del biondo la Fiorentina ha messo le mani avanti: contratto di un anno e stipendio non superiore al milione netto, più o meno la cifra che guadagna (o guadagnava, vediamo) Pizarro, cioè la metà di quella che Ambrosini guadagnava al Milan. Adesso resta un passaggio importante, cioè il contatto tra Montella e il giocatore. Perché sui dettagli tecnici Pradè non è entrato. Deve essere l’allenatore a spiegare ad Ambrosini cosa pensa di lui e come crede di utilizzarlo. Da parte sua il biondo dovrà far capire a Montella cosa può dare a una squadra impegnata seriamente su tre fronti e se è disposto a partire dalla panchina con umiltà per mettersi al servizio di un progetto comunque ambizioso.
calciomercato
Ambrosini, scarto o affare?
L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara
L'articolo completo su la Repubblica in edicola!
© RIPRODUZIONE RISERVATA