Dopo la bella vittoria sul campo del Paok è già tempo di pensare a Milan-Fiorentina: la squadra di Montella vuole provare a fare il colpo a San Siro contro un Milan che in questo avvio di stagione sembra aver tutto per tornare in Champions. Per parlare di questo match Violanews.com ha contattato il doppio ex Enrico Albertosi.
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Albertosi a VN: “Neto? La concorrenza non fa male”
L’ex portiere: “Tatarusanu è bravo, la Fiorentina deve avere due portieri di livello alto. Contro il Milan gara difficile: ecco come…non finirà!”
Una gara molto complicata per la Fiorentina.
“Decisamente, lo sarà però anche per il Milan. Ultimamente la Fiorentina a Milano ha sempre fatto risultato, dunque spero che si possa ripetere perché in questo momento fare un colpo a San Siro sarebbe fondamentale per il morale dei viola”.
Ottimista?
“Ho buone sensazioni, in più la difesa del Milan non mi sembra granché. Alex e Rami non mi convincono, se Cuadrado gioca come sa può essere devastante”.
Il problema è come arginare i vari Honda, Torres, Menez, El Shaarawy.
“I giocatori di qualità ci sono, ma la difesa della Fiorentina mi sembra attrezzata. Gonzalo e Savic ormai sono delle certezze”.
Pronostico?
“Difficile, diciamo che escluderei un pareggio”.
Si aspettava una Fiorentina così cattiva a Salonicco?
“Serviva una reazione ed è arrivata, bene così. È stata una sorpresa, pensavo ci fosse più da soffrire”.
Tatarusanu ancora una volta senza gol: molto più di una normale riserva.
“Per ora ha sempre fatto bene, per la Fiorentina è importante avere un portiere di questo livello accanto a Neto”.
Il brasiliano però non vorrebbe avere tale concorrenza.
“Da ex portiere dico che la concorrenza non fa mai male, anzi spinge a fare il massimo. Se è vero è un ragionamento che non capisco quello del brasiliano. A Firenze ci deve essere due portieri di ottimo livello perché in una stagione ci possono essere infortuni e squalifiche. Neto deve star tranquillo: se gioca così il posto non glielo tocca nessuno, non è come con Viviano. Da titolare fisso non ha mai sbagliato, giusto sentirsi un numero uno però è altrettanto importante non adagiarsi”.
NICCOLO' GRAMIGNI
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