Di idee più o meno innovative Enrico Preziosi ne ha avute nella vita decisamente di peggiori, compresa quella che gli è costata una lunghissima squalifica per il tentativo di comprare una partita. Questa invece non è male. Il vulcanico presidente del Genoa ha infatti lanciato attraverso la Gazzetta dello Sport l’ipotesi che in futuro l’estenuante mercato estivo del calcio possa svolgersi non più a Milano ma in Versilia, e più esattamente a Forte dei Marmi. «Tanto in quei mesi siamo tutti lì — ha sottolineato Preziosi — c’è la spiaggia, c’è il sole, perché spostarsi?».
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Al mercato in costume tra milioni e segreti. Sulla spiaggia del Forte Della Valle…
Di idee più o meno innovative Enrico Preziosi ne ha avute nella vita decisamente di peggiori, compresa quella che gli è costata una lunghissima squalifica per il tentativo di comprare …
Già, perché no? Anche perché la Versilia è da decenni in estate l’epicentro del calcio nazionale. Due nomi per tutti: Massimo Moratti e Adriano Galliani, che per niente al mondo lascerebbero la striscia di sabbia che collega Tonfano al Cinquale. Macché Maldive o i Caraibi, molto meglio il Bagno Piero al Forte, dove dal 1995 e fino allo scorso anno, prima della cessione a Thohir, tutti si divertivano molto a seguire in diretta le cessioni e soprattutto gli acquisti delle fantasmagoriche campagne di rafforzamento di Massimo Moratti. I vicini di ombrellone, con l’assicurazione dell’anonimato, sarebbero pronti a testimoniare di numerosi cedimenti del presidentissimo nerazzurro, che per amore dell’Inter non riusciva a dire di no.
Di tutt’altra pasta Adriano Galliani, che deve gestire soldi non suoi e anche per questo «tortura» la controparte fino allo sfinimento. Fu di manica larga solo una volta, nella calda estate del 2001, quando dalla piazzetta di Tonfano accettò telefonicamente di pagare una cifra mostruosa per portare Rui Costa al Milan, pensando anche che fosse un modo per fare uscire la Fiorentina dalla sua gravissima crisi economica. E sempre in quella piccola ma significativa Piazzetta Galliani organizzò un’imponente retrospettiva sui successi calcistici del passato rossonero: i tifosi viola, che bene o male a luglio e agosto restano la maggioranza, passavano, guardavano allibiti e proseguivano un po’ schifati.
Naturalmente in Versilia c’è sempre stata molta Fiorentina. Nel 2004 Diego Della Valle si occupava ancora in prima persona del mercato e dal Forte diresse le operazioni per l’arrivo tecnico-commerciale di Nakata, che nelle intenzioni del proprietario della Tod’s avrebbe dovuto spingere i viola in campionato e promuovere il brand in Giappone. Luciano Chiarugi, versiliese di adozione e con il giglio rosso nel cuore, ha un ricordo da spiaggia quasi tenero della trattativa che lo riguardava nel 1972. «Ero come sempre a Fiumetto e andavo e venivo dal mio bagno, che era anche il mio unico collegamento telefonico con Firenze. Si parlava da tempo di una mia cessione per far quadrare i conti e ormai ero rassegnato ad andare o all’Inter o al Napoli. Un pomeriggio sul tardi arriva trafelato a casa mia il bagnino e mi dice di correre allo stabilimento perché il presidente Ugolini mi voleva parlare. Sapevo che era arrivato il momento dell’addio e feci quel pezzo di strada in bicicletta col cuore in gola: Inter o Napoli? Invece mi avevano ceduto al Milan ed io lì, in costume, nella casottino del bagno, non sapevo cosa dire».
Se il Forte e zone limitrofe sono da sempre luoghi di incontri tra big diversi chilometri più a sud, a Viareggio, si sono spesso decise le vincenti campagne acquisti della Juve o le convocazioni della Nazionale Campione del Mondo. Tra un sigaro e un aperitivo Marcello Lippi ha infatti sciolto molti dubbi camminando sul lungomare o pedalando in pineta. Insomma Versilia caput mundi? Nel calcio molto probabilmente sì.
David Guetta - Corriere Fiorentino
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