Tempo variabile e imprevedibile a Firenze, avvisaglia, forse, di quello che succederà al Franchi. Bandiere viola e granata si fondono in nome dello storico gemellaggio anti-Juve; decisamente curioso ascoltare i dialoghi tra i componenti delle due tifoserie: -“Ma se segnate esultate o no?” – “Be’ certo che sì!”; si ride e si scherza poco fuori dalla Fiesole.
altre news
Vista dalla Fiesole: “Pazza VIOLA amala!”
Una passeggiata si trasforma in un calvario a lieto fine (COMMENTA)
Tra cori pro-Toro e un pizzico di goliardia arrivano i primi commenti: “Secondo me si vince, anche se il clima di festa potrebbe giocare brutti scherzi...” ci dice un nostro coetaneo. Inno viola, sciarpe in alto e comincia il match. Dopo nemmeno dieci minuti arriva il primo boato: splendido pallonetto di Cuadrado e siamo già distesi sulle gradinate. Poco dopo il quarto d’ora ancora curva in delirio: Aquilani mette dentro di testa e ci troviamo addosso un mucchio di sconosciuti. Sembra che la festa proceda per il meglio e qualcuno si lascia andare con “gufate” evitabili: “Ragazzi è già fatta”; la gente intorno si tocca e lascia passare. Una grande Fiorentina continua a gestire senza problemi il vantaggio e dà l’impressione di essere una squadra assolutamente solida. L’impressione risulta ancor più giusta sul fantastico piazzato di Ljajic: 3-0 alla mezzora e l'esultanze sono quasi contenute; il risultato sembra acquisito. “Ve l’avevo detto io che avevamo già vinto!”; ci tocchiamo ugualmente, anche se l’incontro sembra aver preso la strada giusta. Nel finale di tempo Borja Valero si rivela sorprendentemente un essere umano: da un suo passaggio errato arriva l’azione del gol di Barreto; 3-1 e la curva applaude i fratelli granata.
L’intervallo è all'insegna dell’ottimismo, nonostante la macchia del gol concesso al Torino: “Vabbe’ dai, un gol agli amici granata si può sempre concedere”. Il problema è che, iniziato il match da nemmeno dieci minuti, i gol concessi diventano due: Santana esplode un tiraccio e Viviano lascia una galleria per il 3-2. La Fiesole sbianca letteralmente e la squadra si perde: è il Torino adesso a fare la partita. “Ma Viviano i’ che c’ha i’ traforo del Monte Bianco?”, “Ma levalo Larrondo!” e “Se pareggiano siamo dei c******i” sono i commenti che si levano tra il pubblico. Purtroppo i tempi per un’inimmaginabile 3-3 sembrano maturi: Viviano salva il risultato su un insidioso colpo di testa di Bianchi. Dopo una clamorosa occasione sprecata da Cuadrado, avviene il disastro: l’odiato Cerci mette dentro un tiro incredibile e la gente non ci crede; “Non è possibile una cosa del genere, s’è preso pure gol da questo s*****o”. Il gemellaggio adesso va a farsi benedire e la curva ha uno scatto d’orgoglio: con facce rosse di rabbia la gente canta a squarciagola. Si ha quasi l’impressione che il pubblico trasporti la squadra in mezzo a un dolore collettivo che non trova pace. Le vane speranze che vagano per le teste dei tifosi viola si trasformano incredibilmente in solide realtà: Romulo in qualche maniera arriva davanti a Gillet e spara ancora dentro; ci troviamo in mezzo a mille sigarette spente, quelle che avevamo fumato nervosamente in precedenza, abbracciando chiunque ci capiti a tiro. Dopo uno sorta di bagno sporco ma godurioso, la curva canta e non la ferma più nessuno. Ancora un po’ di tensione prima del triplice fischio ed è fatta: “Pazza viola amala!” canta ironicamente qualcuno.
“Io dico, ma ci vogliono morti? Io queste partite non le sostengo, fatemi andare a casa!” esclama un tifoso con qualche Primavera sulle spalle. “Vi abbiamo fatto c****e addosso eh!” dice un tifoso granata sorridente ad un supporter gigliato visibilmente stanco e sudato. Si conclude così un pomeriggio incredibile che ha racchiuso in sè un’intera gamma di emozioni: la gente torna a casa festosa e pensa ancora ai dorati palcoscenici della Champions League.
ARTURO LEONCINI
© RIPRODUZIONE RISERVATA