In principio fu Panenka. Fu lui il primo a far sudare freddo i propri tifosi dal dischetto, e non in un'occasione qualunque: Belgrado, 20 giugno 1976, si gioca la finale degli Europei di Calcio tra Cecoslovacchia e Germania Ovest. Con quello che in seguito fu ribattezzato comunemente 'cucchiaio', Panenka trasforma il rigore che consegnerà il torneo alla Cecoslovacchia. Un gesto di sfida e al tempo stesso sintomo di profonda sicurezza nei propri mezzi - non lo so tecnici - che ispirerà tanti fuoriclasse. Non per ultimo Francesco Totti, uno specialista in materia, senza dimenticare altri campioni del calibro di Zidane e Pirlo.
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Qua sotto il penalty di Panenka
Ma la storia recente parla anche di un altro fuoriclasse dalla tempra giusta per sfoderare il colpo. Per due volte nella sua esperienza in viola Adrian Mutu riesce a battere il portiere avversario con quello scavetto beffardo. La prima contro la Roma nella stagione 2007/2008, quella della prima qualificazione Champions e della semifinale Uefa per intenderci. Mutu mette a segno il 2-2 finale con quello che a dirla tutta è un più un 'cucchiaino' e sul quale Doni non può nulla, proprio quando la Fiorentina non sembrava avere più le forze per pareggiare.
Il Fenomeno concede il bis alla platea sempre al Franchi, questa volta contro l'Udinese (2008/2009) che aveva terminato il primo tempo in vantaggio per 0-1 sotto i mugugni dei tifosi viola. La Fiorentina vincerà poi la partita per 4-2, ma la svolta la dà proprio il cucchiaio di Mutu dal dischetto per il provvisorio 1-1.
Con la partita di Palermo il testimone è passato idealmente nelle mani di Stevan Jovetic. Un altro momento delicato della partita, - ma anche della sua stagione - come quelli che hanno preceduto i lob di Mutu, e quel dejavù dopo l'errore di Parma prima di vedere la palla insaccarsi lentamente come se il tempo si fosse dilatato. Jovetic risponde ancora una volta da campione ai suoi detrattori.
ALESSIO CROCIANI
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