Il Catania strizza l'occhio all'Europa, sotto gli occhiali da sole. Perché alla squadra siciliana piace non dare nell'occhio. Quello che sembra un gioco di parole in realtà è il solco (o forse sarebbe meglio dire la trincea) nel quale la formazione rossazzurra ha camminato ai giorni nostri, da quando cioè è tornata in Serie A. Negli ultimi 4 campionati (prima di quello attuale) il Catania ha migliorato di anno in anno il punteggio e il piazzamento finale: 43 punti nella stagione 2008-09 e quindicesimo posto; 45 nel 2009-10 e tredicesimo piazzamento; 46 nel 2010-11 (ancora 13°); 48 l'anno scorso (11°). L'obiettivo fissato in estate era di abbattere il muro dei 50 punti. Considerato che la formazione di Maran ha chiuso l'andata a 26 è in linea con il traguardo che già l'anno scorso era stato vagheggiato con Montella.
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I record
Dopo 21 giornate gli etnei hanno ben 32 punti in graduatoria che valgono l'ottavo posto. Un piazzamento significativo, considerato che, se confermato a fine stagione, gli permetterebbe di eguagliare il record (di posizione) di sempre: bisogna tornare indietro di mezzo secolo, alla prima metà degli anni Sessanta per trovare il Catania ottavo (1960-'61 e '64-'65). Ma solo una volta nei 15 campionati precedenti di A, i siciliani alla 21esima avevano ottenuto più punti di oggi, in quella stagione '60-'61 (35 punti, ovviamente calcolandone 3 per la vittoria) che inaugurò i 6 campionati di fila nella massima serie, un record durato una cinquantina di anni e appena battuto con questo che è il settimo anno consecutivo in A.
Una magnifica annata
Se il Catania però a fine campionato riuscisse a confermare la media punti attuale che è di 1,52, otterrebbe un altro primato, il massimo infatti era stato di 1,50 e sempre in quella magnifica annata del '60-'61. In termini di piazzamento, il risultato migliore alla 21a giornata nei 16 campionati di A è il quarto posto fatto segnare dal Catania di Pasquale Marino dopo la promozione nella massima serie. Quarto posto che la squadra rossazzurra conservò fino a quel famigerato 2 febbraio, giorno del derby maledetto che costò la vita a Filippo Raciti. Sei anni dopo il Catania guarda al match di domenica contro la Fiorentina come ad uno scontro diretto per l'Europa. Naturalmente senza togliere gli occhiali da sole.
La Gazzetta dello Sport
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