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Stalkerizza la ex fidanzata: portiere del Lumezzane arrestato in campo

Il caso che riguarda il portiere Gianmarco Fiory

Redazione VN

Non accettava la fine della loro relazione e la tempestava di messaggi e chiamate. La perseguitava, cercandola in tutti i modi: voleva convincerla a tornare con lui e in preda alla follia l’ha addirittura speronata con la macchina fuori da un supermercato. Lei non ha retto e lo ha denunciato alla Questura di Pavia. Una brutta storia come troppe altre, ma questa volta a essere arrestato per stalking è un calciatore professionista. Gianmarco Fiory, 26enne secondo portiere del Lumezzane di Lega Pro, è finito in manette e starà agli arresti domiciliari per almeno dieci giorni. Le forze dell’ordine sono andate a prenderlo al campo di allenamento di Rossaghe: Gianmarco stava indossando i guantoni quando ha sentito le sirene, poi sono scattate le manette.

Il portiere sconterà gli arresti domiciliari a Ischia, dove ha la residenza. Sarà molto lontano dalla ragazza, 26enne modella di Pavia con un passato in televisione: anni fa ha partecipato a un programma di Canale 5. I due si sono conosciuti quando Fiory giocava a Pavia e la giovane, coetanea del portiere, vive tuttora in Lombardia. La loro storia d’amore è raccontata dai tanti scatti postati su Facebook dal portiere, l’ultimo del 17 febbraio. In agosto è arrivata la rottura (scelta di lei) e Fiory, rimasto svincolato, si è trasferito in provincia di Brescia, al Lumezzane. Prima di approdare in Valgobbia, Fiory ha militato nella primavera della Juventus indossando poi i colori di Savona, Casale, Arzanese, Juve Stabia e Pavia. Dopo i buoni esordi in serie D con Savona e Casale la sua carriera non è decollata: tra Juve Stabia e Pavia il portiere è sceso in campo tre volte in due anni e a Lumezzane non ha avuto ancora la chance di difendere la porta.

Il Lumezzane, nella tarda serata di giovedì, ha emesso un comunicato sulla vicenda: «La società AC Lumezzane, nel prendere atto della restrizione al vincolo dell’obbligo dei domiciliari del proprio tesserato, evidenzia come l’episodio si riferisca alla sfera personale del giocatore ed esuli da aspetti professionali e sportivi. L’AC Lumezzane, inoltre, segnala che i dettagli dell’accaduto non sono, allo stato, conosciuti nella loro interezza. La scrivente società confida altresì che l’attività degli inquirenti possa chiarire le responsabilità del tesserato anche a tutela delle persone offese del reato. La società auspica infine un rapido accertamento dei contorni della vicenda e si riserva di assumere ogni eventuale ed opportuno provvedimento nei confronti del tesserato stesso».

(Corriere.it)