Squadre italiane indietro nel marketing

Calcio e affari sono un connubio indissolubile: tutti sanno che il mondo del pallone è una macchina che fa girare tanti soldi e lo sanno anche gli sport cosiddetti minori, che di quei soldi non vedranno mai che un misero sottomultiplo.

MARKETING, LA SERIE A GUADAGNA POCO - Secondo uno studio fatto recentemente su dati forniti da Deloitte, in Europa si possono calcolare fatturati altissimi da parte dei maggiori club affiliati alla Uefa e il risultato è che l’Italia è molto indietro in termini di posizioni e di numeri rispetto ad altre realtà continentali. Ci sono infatti società in grado di far fruttare molto meglio sponsorizzazioni, partnership e merchandising ufficiale rispetto a quello che riescono a fare le squadre italiane. Guardando qualche dato numerico, risulta che nella stagione passata la Bundesliga abbia fatturato circa 700 milioni di € nell’area commerciale, ossia circa un terzo del fatturato totale, mentre la Serie A si è fermata a metà, circa 350 milioni di €.

BAYERN LEADER ANCHE NEL FATTURATO COMMERCIALE - Nello specifico, secondo la classifica riportata in basso, quelli che hanno maggior successo dal punto di vista commerciale sono i paperoni del Paris Sint-Germain, anche se il risultato è sub iudice per via del maqncato rispetto del fair play finanziario imposto dalla Uefa. Nelle stesse condizioni si ritrova il Manchester City, anche se in classifica è nettamente più in basso. I veri leader, dunque, sono i Campioni d’Europa del Bayern Monaco, con un bilancio sano e particolarmente fruttuoso. Chi, tuttavia, ha avuto il maggior incremento nell’ultima stagione (30%) è il Manchester United, tra l’altro dato in continua crescita.

ITALIA DIETRO ANCHE A SQUADRE EMERGENTI - Chi sta crescendo vertiginosamente, poi, è il Galatasaray, anche grazie all’inserimento di alcune stelle del firmamento calcistico che hanno fatto accrescere l’interesse nei confronti della squadra turca. La formazione allenata da Roberto Mancini si piazza immediatamente sopra la Juventus, come a voler avvalorare la tesi secondo cui in Italia gli accordi commerciali non funzionano come dovrebbero. Benché i club “classificati” siano dati in miglioramento, le cifre di cui si parla sono ben lontane dal vertice europeo, benché la popolarità di almeno due di essi (Milan e Juventus) non abbia nulla da invidiare a club più alti in classifica (come ad esempio il Borussia Dortmund).

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