É già passato un anno dalla morte di Socrates, e nonostante la sua traiettoria rapida nel nostro calcio e nella nostra Fiorentina, é ancora oggi ricordato con affetto.
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Socrates un anno dopo. Una storia da raccontare
É già passato un anno dalla morte di Socrates, e nonostante la sua traiettoria rapida nel nostro calcio e nella nostra Fiorentina, é ancora oggi ricordato con affetto. Sorseggiando un …
Sorseggiando un caffè in una già caldissima mattina a San Paolo, incontro l'amico e giornalista sportivo Marcelo Damato. Fra le tante domande che mi pone sulla Fiorentina e sui calciatori brasiliani che hanno vestito la maglia viola, ci soffermiamo sulla figura del "Tacco di Dio". E mi racconta un episodio assolutamente inedito che dice tutto della figura di questo compianto campione.
Marzo 1977, é in programma uno scontro importante nel campionato Paulista, fra il Botafogo SP e il Corinthians. Socrates é già un giovane leader del Botafogo di São Paulo, ma é anche uno studente al suo ultimo anno di medicina. E nello stesso giorno, deve sostenere un esame cruciale, del quale non riesce ad ottenere il rinvio. Il presidente del Botafogo non ha dubbi: "fai l'esame, poi una macchina della società ti aspetterà al cancello della facoltà e ti porterà allo stadio Pacaembú di San Paolo" (sono circa 350 km di distanza fra le due città).
Fatto l'esame, Socrates e l'autista corrono in direzione alla stadio, arrivando là 20 minuti prima dell'inizio della partita. Ma l'autista, che non conosceva lo stadio, non riesce a trovare l'entrata degli addetti ai lavori.
Socrates non si perde d'animo: scende dalla macchina, compra il biglietto, entra dalla tribuna e va a scavalcare la recinzione che lo separa dal campo. Interviene la polizia che lo ferma e lo porta via, se non che, il massaggiatore della sua squadra lo intravede si dibattendo fra 4 poliziotti e riesce a convincerli che lui é realmente un giocatore del Botafogo e che deve subito correre a cambiarsi.Mentre scende le scale che portano allo spogliatoio, la sua squadra le sta salendo per entrare in campo. Il suo sostituto si toglie la maglia n. 8 e la cede a Socrates, che entra in campo.
Risulato finale: 2 a 2. Due gol del Dottore.
Dal Brasile - Andrea Chiavacci
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