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Sarri si presenta alla Juve: “Tifavo Napoli ma non è un tradimento. Rifarei tutto”

Le prime parole di Maurizio Sarri come allenatore della Juventus

Redazione VN

Giornata di presentazione ufficiale per Maurizio Sarri come nuovo allenatore della Juventus. Ecco alcune delle sue dichiarazioni: "Non penso sia una scelta rivoluzionaria, tre anni fa sono andato al Napoli perché da bambino ero tifoso del Napoli e ho dato tutto me stesso. Ho vissuto tre anni in cui il mio primo pensiero era quello di sconfiggere la Juventus. La Juve vinceva e noi eravamo l'alternativa più credibile. Il mio dovere morale e professionale era dare l'impossibile per battere la Juventus. Ho dato il 110%, lo rifarei, non ci siamo riusciti, però è chiaro che è un'avversità sportiva. Nel momento in cui finisce è finita. L'anno scorso ho preferito andare all'estero per non passare direttamente dal Napoli a un'altra società italiana. Quando ho sentito il bisogno di tornare in Italia ho accettato questa possibilità che mi è offerta dalla Juventus, la società più importante d'Italia. Penso sia il coronamento di una carriera lunghissima, penso di aver rispettato tutti. La Juventus in Italia è la favorita, poi se entriamo in un discorso di Champions la Juventus ha l'obbligo di partire con l'obiettivo di vincere, ma con la consapevolezza che ci sono altre 8-9 squadre con la stessa forza. La tuta? Parlerò con la società, non ne abbiamo parlato. Io preferirei non andare con la divisa sociale, chiaramente fuori dal campo indosserò la divisa sociale, c'è scritto nel contratto, in campo vediamo". PANCHINE SERIE A, ORA LA GRIGLIA E' COMPLETA

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