Il trequartista uruguaiano Gaston Ramirez ha rilasciato un’intervista a Il Secolo XIX, commentando la situazione e l’emergenza Coronavirus. Ricordiamo che la Sampdoria è stata tra le squadre più colpite dai contagi:
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Sampdoria, Ramirez: “Noi abbiamo detto sui contagiati, altre squadre hanno tenuto nascoste le cose”
Ramirez della Sampdoria parla del Coronavirus
"E’ dura pensare a ripartire dopo tutto questo. Io non gioco una partita da quasi due mesi, dal 16 febbraio contro la Fiorentina, perché poi mi sono trascinato dietro la giornata di squalifica in tutti quei rinvii. Penso che oggi sia più importante pensare alle famiglie che ai problemi del calcio. A volte l’essere umano finisce con il sacrificare l’onestà sull’altare del soldo, del business. In realtà i soldi in questo momento servono a una cosa sola, aiutare i medici, gli infermieri, la ricerca scientifica, acquistare le mascherine e i macchinari – è il pensiero di Ramirez -. Togliamoci i soldi, sì, ma con questa finalità. Invece sento parlare tanto di diritti televisivi, di tagli agli stipendi, di mancati guadagni, come se solo il mondo del calcio stesse perdendo dei soldi. Coronavirus? La Sampdoria non ha tenuto nascosto nulla, tante altre squadre sì e non lo capisco. È una mancanza di rispetto verso chi è stato trasparente e verso le persone che sono entrate in contatto con i contagiati. Rivelare di avere il virus non è una macchia sulla fedina penale, è questione di salute, di etica. Qualcuno pensa seriamente che in Serie A solo la Sampdoria abbia avuto 5, 6, 7 contagiati?"
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