Nemmeno il tempo di sorridere per il ritorno alla vittoria sul Pescara e in casa Lazio è tempo di preoccupazioni in Europa. Il club biancoceleste infatti va di nuovo a processo a Nyon. E per la quarta volta in questa stagione di Europa League. Sempre per lo stesso motivo: razzismo. Il club è finito nel mirino per il saluto fascista di 300 tifosi, nel match col Borussia Moenchengladbach della scorsa settimana, come da rapporto di due ispettori. L'Uefa si riunirà domani, mercoledì 27: sulla Lazio pende il turno a porte chiuse deciso dopo il Tottenham e sospeso con la condizionale. Il club ha già prodotto una memoria: sarebbe un saluto militare. Se vincerà l'accusa, ritorno con lo Stoccarda (14 marzo) a porte chiuse.
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Saluto fascista dei tifosi, Lazio a porte chiuse?
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Il presidente biancoceleste Claudio Lotito commenta e si difende: "C'è differenza tra tifosi delinquenti e delinquenti tifosi. Se uno è un delinquente lo è a prescindere se è laziale, juventino o di qualsiasi altra squadra. I fatti successi sono stati commessi da delinquenti e non sono ascrivibili alla tifoseria organizzata. C'è anche da dire che i tifosi tedeschi hanno lasciato segni indelebili in diverse piazze storiche della città".
(gazzetta.it)
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