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Ricavi dal botteghino: italiane ultime della classe

I ricavi dal botteghino si confermano, tranne in rari casi, una delle voci meno influenti nei fatturati dei principali club calcistici europei. Come scrive Marco Bellinazzo nel suo blog, escluse …

Redazione VN

I ricavi dal botteghino si confermano, tranne in rari casi, una delle voci meno influenti nei fatturati dei principali club calcistici europei. Come scrive Marco Bellinazzo nel suo blog, escluse alcune società inglesi (dall’Arsenal che ne fa uno dei punti di forza, all’Everton che ottiene più dal botteghino che dal commerciale), per i top club del vecchio continente le principali fonti di ricavo restano tv e pubblicità. I cosiddetti “matchday revenues” però restano un indicatore dello stato di salute del calcio e come prevedibile la Serie A si conferma un’isola infelice del calcio europeo. Sorpassate persino dal Galatasaray (47,1 milioni di euro di matchday revenues), le italiane trovano nella Juventus l’unica all’altezza della “borghesia” europea. Lo Juventus Stadium, per ricavi da partita, è valso nell’ultima stagione 41 milioni di euro, poco meno di quanto ottenuto dallo Schalke 04. I ricavi dal botteghino restano però una voce poco influente nel bilancio bianconero, rappresentando solo il 15% dei ricavi totali. Per trovare le altre italiane bisogna scavare a fondo nella graduatoria, con tre squadre della Serie A tra le ultime quattro. Il Milan, diciassettesimo, ha portato a casa solo 24,9 milioni di euro. Peggio ancora hanno fatto Napoli e Inter, rispettivamente diciannovesimo con 20,9 milioni e ultimo con 18,8 milioni. Per tutte e tre, neanche a dirlo, il botteghino non rappresenta una fonte primaria di ricavo: 10% per il Milan, 11% per l’Inter e 13% per il Napoli.