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Procuratori viola, così sono cambiati gli equilibri

Il passaggio della Fiorentina dalla gestione di Pantaleo Corvino a Daniele Pradè ha “alterato” anche gli equilibri legati ai procuratori del panorama viola. Il primo lavorava molto con pochi procuratori …

Redazione VN

Il passaggio della Fiorentina dalla gestione di Pantaleo Corvino a Daniele Pradè ha "alterato" anche gli equilibri legati ai procuratori del panorama viola. Il primo lavorava molto con pochi procuratori ma uomini fidati come Berti e Ramadani o intermediari per il Sudamerica, innescando con altri agenti un vero e proprio braccio di ferro (vedi la vicenda Montolivo con Branchini e Pallavicino); Pradè invece, a detta di tutti, è sicuramente più diplomatico e “politicamente corretto”. Ma anche il nuovo direttore sportivo, è ovvio, si affida a procuratori conosciuti, che sa già come lavorano. Ne è la dimostrazione che salta subito all’occhio un nome: Alessandro Lucci, un romano da anni sulla piazza ma che si può definire tra gli emergenti e che con l'arrivo in viola di Vecino potrà vantare tre 'suoi' giocatori alla Fiorentina, gli altri due sono Cuadrado e Tomovic. Lucci raggiungerà quindi il “temutissimo” Ramadani che con la sua Lian Sports si occupa ormai “solo” di Jovetic, Ljajic e Seferovic; a luglio infatti prese in custodia Behrami e lo trasferì immediatamente al Napoli, stessa sorte toccò al viola Nastasic ceduto al City. E Berti a Firenze continua a seguire anche i giocatori di Ramadani (Pradè spesso su di loro comunica proprio con l’ex giocatore della Rondinella) ma ha visto i “suoi” Cerci e De Silvestri essere ceduti il primo in compartecipazione al Torino, il secondo in prestito con diritto di riscatto alla Samp. Con il collaboratore Federico Cavalli in viola ha però Lupatelli (guarda caso era lo stesso che seguiva Montella e il vice Russo). Per il resto quasi ogni giocatore della Fiorentina ha un procuratore diverso.

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Corriere Spione