Il soprintendente Andrea Pessina è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno. Queste le sue parole: "Le notizie riportate dai giornali domenica, dopo che il proprietario della Fiorentina aveva parlato, le ho trovate ingenerose verso una disponibilità che la soprintendenza ha sempre dimostrato. Ho avuto l'impressione che si volessero gettare le colpe del mancato accordo per un nuovo stadio proprio su di noi. Stiamo semplicemente facendo il nostro dovere nel rispetto di una legge che al momento c'è, poi vedremo se verrà cambiata. Mi sembra semplicistico bollare delle regole come 'burocrazia'. Adesso dobbiamo mettere da parte le polemiche e lavorare affinché la Fiorentina possa restare a Firenze, al Franchi.
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Pessina: “Soprintendenza capro espiatorio. Lavoriamo per una Fiorentina al Franchi, ma dove sono i progetti?”
L'intervista-fiume al soprintendente: "Dobbiamo discutere con cultura, non si può arrivare e dire brutalmente 'io demolisco qua', 'io demolisco lì'"
La società vuole che lo stadio sia coperto. Noi siamo d'accordo ma va visto come farlo. Va bene anche recuperare degli spazi ma non si può demolire gran parte dell'edificio e trasformarlo in un'altra cosa. Capisco la posizione di Commisso, che vorrebbe una struttura più confortevole. Non possiamo obbligarlo a restare al Franchi ma a questo punto ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, non si può scaricare tutto sulla soprintendenza. Se Firenze è così ricca di monumenti lo si dovrà a qualcuno? Il Franchi ha un secolo ma se conservato può durare più secoli. Se discutiamo del Franchi con un minimo di cultura evitiamo di cadere nei soliti luoghi comuni.
Franchi come monumento? Invito tutti a sfogliare dei manuali di architettura per capire il valore della struttura. Nessuno dice che è intoccabile ma al momento è stato presentato un solo progetto sul tavolo della soprintendenza, oltretutto in maniera ufficiosa. Un progetto che per noi non è accettabile. Non è vero che è stato fatto di tutto in questi anni. Dobbiamo capire che il Franchi è di tutti i fiorentini, non solo dei tifosi. Non si può arrivare e dire brutalmente 'io demolisco qua', 'io demolisco lì'.
Decreto semplificazione? Non veniamo interpellati per queste cose. Vedremo, ma faccio fatica a credere che si possa accettare la demolizione di un monumento. Non si conserva solo ciò che non viene visitato. Il Colosseo è il monumento più visitato d'Italia, una struttura che prima ospitava delle gare. Dobbiamo trovare una mediazione attraverso una serie di idee progettuali. Concessione? Se ne occupa il Comune ma ci sono tanti beni concessi a lungo tempo, si possono fare anche delle vendite. Volendo le strade ci sono. Si può pensare a delle addizioni e a ricavare degli spazi attualmente inutilizzati. Contatti con la Fiorentina? Mi ha chiamato Barone, ci sono stati più volte contatti e incontri con la società viola.
Lo striscione dei tifosi? L'ho trovato divertente e ironico, in ufficio ci abbiamo riso tutti. Detto questo, non posso accettare che su di noi vengano scaricate tutte le colpe. Tutti devono prendersi le proprie responsabilità. Io e il calcio? Ho giocato a calcio da piccolo, oggi non lo seguo. Questo però non a niente a che vedere con la vicenda. Q2? Può nascere una cittadella dello sport, trovo che sia una bella idea. In questo senso sono totalmente allineato con il sindaco".
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