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Peso fiscale sugli ingaggi, Italia a metà classifica: Turchia paradiso, Cina seconda, la Francia “non conviene”

Il sito economico-calcistico CalcioeFinanza.it ha studiato il peso fiscale sugli ingaggi dei giocatori

Redazione VN

"Analizzando il peso fiscale sugli ingaggi dei giocatori, CalcioeFinanza.it fa notare come una notevole rilevanza è data dalle differenze di tassazione (fattore fondamentale nell’economia d’impresa), non solo tra le aliquote dei paesi europei ma anche in confronto a quelle relative alla Cina, visto l’appeal sempre maggiore suscitato dalla Chinese Super League. In questo senso infatti l’elemento decisivo che può condizionare un calciatore nella scelta del paese in cui giocare, è sicuramente l’aliquota fiscale applicata al proprio reddito, considerato che quest’ultimo oltre allo stipendio più bonus percepito dalla società in cui milita, percepisce redditi anche dai contratti di sponsorizzazione e dai diritti d’autore.

"Per facilità di analisi però lo studio di KPMG confronta solamente il totale dei costi per il club derivanti dagli stipendi della rosa, supponendo un reddito di 1 milione di euro e di 5 di milioni di euro, il risultato (come si può vedere dalla tabella sottostante) dimostra come gli estremi della scala siano rappresentati da Turchia e Francia, ovvero il costo del lavoro ha una tassazione più bassa in Turchia e più alta in Francia. In generale dunque tutti gli altri paesi europei posti in mezzo ai due estremi impongono oneri superiori rispetto a quelli di Turchia e Cina, giustificando così la crescita esponenziale di attrazione del campionato cinese.

"In questa classifica, il campionato turco è un "paradiso" per coloro che si trasferiscono nella Superlig: segue la Super League Chinese, staccata comunque con il 50%, rispetto allo 0% della Turchia, con la Germania e la Spagna ferme a 60% e 61%. L'Italia è quinta con il 66%, davanti ad Olanda ed Inghilterra: superano il 100% il Portogallo e la Francia, con il 107% ed il 130%.