E poi lo accusano di essere egoista... Nel giorno in cui apre alla fantasia di giocare nella stessa squadra di Messi e Neuer, Cristiano Ronaldo si accomoda in un immaginario "club privé" con Cruijff, Platini e Van Basten. Non lo fa da "portoghese", a dispetto della nazionalità: entra dall'ingresso principale, riservato a chi ha conquistato in carriera il Pallone d'oro per tre volte. Da oggi, tra gli eletti c'è anche lui, CR7: dopo l'edizione 2008 e quella del 2013, il fuoriclasse del Real Madrid si porta a casa il premio per il secondo anno di fila, tra i flash di Zurigo. A Messi e Neuer, gli altri finalisti, non resta che unirsi all'applauso: l'argentino è secondo davanti al tedesco, per un pugno di voti (Ronaldo 37.66%, Messi 15.76%, Neuer 15.72% ).
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Dopo quattro anni di ininterrotto dominio targato Leo, prende forma e continuità il regno del suo eterno rivale, che ha strappato lo scettro all'argentino superandolo sul suo stesso terreno: gol e "tituli". I secondi, da soli, non bastano. Chiedete a Neuer. Sono due anni che tra i magnifici tre finalisti arrivano Messi, Ronaldo e una stella del Bayern: dopo la "bocciatura" di Ribery, simbolo della stagione pigliatutto con Heynckes in panchina, ecco quella del portiere campione del mondo con la Germania e "inventore di un nuovo modo di intendere il ruolo", per dirla con le parole del c.t. Löw. Ronaldo, che nel 2014 ha trascinato il Real Madrid alla conquista di Coppa del Re, Supercoppa europea, Mondiale per club e soprattutto della sospirata decima Champions League, non se l'è cavata male, in quanto a trofei. Aggiungendo numeri personali da far paura. (gazzetta.it)
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