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Nainggolan in Cina, anzi no: ecco perché (ma si continua a trattare)

Cannavaro convince Nainggolan, 50 milioni alla Roma. Ma la luxury tax frena l'affare. Le parti lavorano ancora

Redazione VN

La trattativa tra l’Evergrande di Cannavaro e la Roma per l’acquisto di Nainggolan è entrata nel vivo la scorsa settimana e anzi, se non ci fosse stato un intoppo, poteva essere già conclusa. Il belga, sentito telefonicamente dall'allenatore campione del mondo nel 2006, avrebbe dato il suo assenso. L'accordo avrebbe portato nelle casse giallorosse circa 50 milioni di euro.

Ma cos'è successo? C’è stato uno stop, questo sì, per "colpa" della luxury tax, che di fatto raddoppia per i club cinesi il costo di un qualsiasi affare sopra i 6 milioni. In altre parole: se il Guanghzou pagasse 50 milioni alla Roma, ne dovrebbe altri 44 (ovvero i 50 meno i 6 milioni della franchigia) alla Federcalcio cinese. Ecco perché si starebbe studiando un affare in prestito con obbligo di riscatto. Al giocatore, invece, sarebbe garantito un ingaggio monstre, superiore ai 12 milioni. Alla luce delle linee guida date dal presidente Pallotta a Londra, la questione è apertissima. L’Evergrande infatti – dopo un breve innamoramento per Witsel – ha virato su Nainggolan perché il belga, di origini indonesiane, potrebbe giocare la Champions League asiatica non in quota stranieri. Lo riporta gazzetta.it.