altre news

Mondiali: pioggia di gol e un basso numero di falli

Più gol, meno ammonizioni e meno espulsioni. Brasil 2014, per adesso, è un divertente samba che dispensa sorprese (o delusioni, a seconda dei punti di vista) e regala poche certezze. …

Redazione VN

Più gol, meno ammonizioni e meno espulsioni. Brasil 2014, per adesso, è un divertente samba che dispensa sorprese (o delusioni, a seconda dei punti di vista) e regala poche certezze. La Seleçao di Scolari è favorita, d’accordo, ma nessuno ci scommetterebbe lo stipendio: tra una squadra e l’altra, ora che cominciano gli ottavi di finale, c’è al massimo un’incollatura di differenza. Grande equilibrio, dunque spettacolo assicurato come testimoniano i 136 gol realizzati nella 48 partite della fase a gironi. La media è di 2,83 reti a gara: è il dato più alto delle ultime cinque edizioni del Mondiale, cioè da quando le squadre partecipanti sono diventate 32 (2,10 nel 2010; 2,44 nel 2006; 2,71 nel 2002; 2,63 nel 1998). L’obiettivo è mantenersi su questi livelli, anche se le sfide a eliminazione diretta, generalmente, sono più «chiuse» e quindi meno ricche di gol. A fine Mondiale, nel 2010, la media-gol era di 2,27 a partita. C’è aria di sorpasso, ma non facciamoci troppe illusioni.

Gli arbitri, che non ci hanno risparmiato errori clamorosi, hanno tuttavia sventolato meno cartellini: 125 gialli e 9 rossi. In media siamo a 0,2 espulsioni a partita e a 2,7 ammonizioni. Più basso anche il numero dei falli: 1.347 (28,1 a gara). Nei precedenti mondiali si è sempre superata la soglia dei 30 interventi scorretti a partita. Ciò significa che i giocatori pensano più a costruire che a «rompere». E anche in questo caso gli spettatori non possono che approvare. L’unica ombra di questa prima fase riguarda i minuti di gioco effettivo: siamo a 55,5 a gara, mentre nel 2010 si era toccato il picco dei 69,8. Ma oggi il torneo si disputa in Brasile il caldo è spesso asfissiante, non c’è paragone rispetto a Sud Africa 2010.

La classifica dei gol realizzati vede in prima fila l’Olanda di Van Gaal (10 reti), seguita dalla Colombia (9) e dalla Francia (7). E alla nazionale di Deschamps tocca il primato dei tiri effettuati: 62 in 3 partite. Benzema e soci vanno dritto al cuore del problema: verticalizzare e calciare in porta, questo lo schema. Più manovriera, invece, la Germania di Löw: è la squadra che ha fatto più passaggi (1.792). In effetti interrompere la catena di tocchi dei tedeschi è cosa piuttosto complicata. Non è della Germania, però, il giocatore più preciso del Mondiale: il premio (ancora provvisorio) va all’argentino Mascherano. Su 278 passaggi ne ha completati (cioè non ne ha sbagliati) l’89,4 per cento. E non si tratta soltanto di tocchettini a un metro di distanza. I passaggi di Mascherano sono così suddivisi: il 14 per cento «corti», il 69 per cento «medi», il 17 per cento lunghi.

Sarà interessante l’ottavo di finale che oppone l’Olanda (miglior attacco del torneo) al Messico (miglior difesa, 1 solo gol subito come Costa Rica e Belgio): chi la spunterà? Altra curiosità: quanta benzina ha ancora in corpo Michael Bradley? L’americano è il giocatore che ha corso di più in questa prima fase del Mondiale: 38 chilometri. E aggrappata alle gambe del suo maratoneta la nazionale di Klinsmann ha scavalcato l’ostacolo. Non era così scontato. Infine, sapete qual è la squadra che ha effettuato più azioni d’attacco? L’Argentina (170). E quella che, invece, si è messa in mostra per il maggior numero di interventi difensivi? L’Iran (92). Là davanti non l’hanno presa quasi mai, gli iraniani, ma superare il loro muro è stato complicato anche per un certo Messi...

(gazzetta.it)