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Mandorlini: “Sarà una festa, ma vogliamo i 3 punti”

“Sono contento per la convocazione di Romulo in nazionale“

Redazione VN

Peschiera del Garda, Sporting Centre “Il Paradiso”Come di consueto Andrea Mandorlini ha incontrato oggi la stampa per la conferenza pre-match. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il tecnico gialloblù ha parlato della convocazione di Romulo in nazionale, del match di domenica e della formazione che vedremo in campo con la Fiorentina.

Prandelli ha convocato Romulo per lo stage in Nazionale. Quanto c’è del Verona, e di suo, in tutto ciò? «Romulo ha fatto bene e si è meritato questa opportunità. Non so quanto ci sia di nostro, ma al di là di tutti i discorsi la maggior parte dei meriti va a lui».

Sembra abbia buone possibilità di andare in Brasile, tutti ne parlano come il “Jolly” della Nazionale… «Ho ritagliato quel ruolo per lui ed è stato bravo a farsi trovare pronto, ad adattarsi. Mi piace molto perché è un giocatore universale ed è proprio la duttilità la sua vera forza». 

Vi aspettavate di più la chiamata per Toni«Luca è uno dei pochi che credo non abbia bisogno di stage. Sappiamo quanto vale perché l’ha dimostrato, e tutt’ora continua a farlo, sul campo. Personalmente mi dispiace per lui perché se lo meriterebbe». 

Dopo aver vinto il derby siete più sereni in vista della Fiorentina?«L’avevo detto, per noi era fondamentale vincerlo, per questione di mentalità. Ora c’è la Fiorentina e sarebbe buona cosa fare i tre punti per rimanere lì vicino a tante altre grandi squadre. In ogni caso sarà una bell’incontro di calcio e una festa per tutti».

Novità in formazione? «Non abbiamo mai cambiato molto quindi poche sorprese domani. L’unico dubbio è Romulo: ha sofferto un piccolo fastidio nei giorni scorsi».

Verona in ripresa, merito della difesa che si è riassestata«Al di là di tutto, sono contento di questa svolta, ma è merito di tutta la squadra, non solo della difesa».

Dopo tante prove ha fatto la sua scelta per il centrocampo: Donadel«Dopo un girone iniziale in cui aveva poco spazio anche a fusa dell’ancora presente Jorginho, Marco è cresciuto e ultimamente ha fatto meglio rispetto ad inizio stagione. Non sono per le bocciature, ma credo che Donadel si sia guadagnato lo spazio che ha avuto e che avrà. È un giocatore molto intelligente e capisce bene il gioco, calandosi con umiltà nel ruolo che gli chiedo di rivestire». 

Cosa pensa del campionato della Fiorentina fino ad oggi? «È una squadra che avrebbe potuto lottare per i primi posti, ma sono stati sfortunati per via degli infortuni. Come idea di gioco è una squadra propositiva, gioca un bel calcio e ha tanti giovani brillanti comeCuadrado, Matri e un grande come Borja Valero. È davvero una bella squadra, ma solidità difensiva della Juve e della Roma ha fatto la differenza». 

Ha letto degli auguri di Guardiola su Tencent? «Sì ho visto, ma dobbiamo restare coi piedi per terra e ciò vuol dire far bene domani. Il match con la Fiorentina è molto importante, ma tutte le prossime gare sono fondamentali per noi».

Gardini ha speso parole rassicuranti sulla sua permanenza a Verona assieme a Sogliano… «C’è tempo, vedremo. Ne parleremo al momento opportuno. Io penso al presente e alle partite che ci aspettano».

Da dove arriva questa sua capacità di adattare i giocatori a diversi ruoli? «Personalmente, come giocatore, ero molto duttile e credo che questo si rifletta nel mio modo di allenare. Cerco di trovare uncompromesso tra le mie esigenze, l’attitudine di un giocatore e la sua volontà perché non si può costringere un calciatore in una posizione che non vuole».

Ha mai allenato un ventenne più forte di Iturbe«Senz’altro è difficile fare paragoni, ma ricordo giocatori forti che stanno facendo un bella carriera, come Montolivo e Pazzini. Certo lui è molto intelligente e di calibro internazionale. È davvero forte, ma sia nel bene che nel male aveva bisogno di tempo. Ha trovato un equilibrio generale che lo aiuta anche in campo. Per noi è stato, ed è, fondamentale». 

I suoi top player di questa stagione di Serie A? «Manca ancora molto alla fine, ma sinceramente guardare in casa altrui non mi va. Penso ai nostri top player che sono parecchi. Mi vengono in mente Toni, Iturbe, Sala, Romulo, ma anche che ha fatto più panchina come Cirigliano: è giovane, ha qualità e arriverà il suo momento».

(Hellasnews24.com)